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Comunicazione ecologica

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 ECO-COMUNICARE

Seminario esperienziale

Rivolto a tutti ma in modo particolare a formatori, giornalisti, educatori, operatori di discipline naturali, counselor, operatori sociali, insegnanti

Condotto da Stefano Fusi

Come migliorare la propria comunicazione per avere una vita di relazione più soddisfacente e completa. 

 

Sms e mms, mail, social network, internet, tv satellitari… la comunicazione non è (solo) questo, la vera comunicazione è quella fra le persone e nei gruppi, faccia a faccia. Tutti possiamo comprenderla, coltivarla e migliorarla per vivere meglio ed essere più sereni, costruttivi e convincenti anche nelle situazioni difficili.

Una vera comunicazione permette di ascoltare davvero gli altri e “mettersi nei loro panni”; contenere e risolvere contrasti e conflitti; assentire senza essere passivi e rifiutare senza essere aggressivi; trasformare errori e critiche in occasioni di crescita; spiegare e far valere le proprie ragioni.

Il corso presenta la natura, i trabocchetti e le potenzialità della comunicazione interpersonale. Propone tecniche e accorgimenti essenziali per renderla più efficace nella vita quotidiana, ed esperienze e giochi di “comunicazione ecologica” che migliorano i rapporti interni nei gruppi (famiglia, lavoro, scuola, comunità, servizi sociali, associazioni).

 

 Il conduttore

Stefano Fusi,  giornalista e consulente di comunicazione, lavora da trent’anni nei campi dell’ecologia e delle medicine naturali e complementari. Organizza, promuove e conduce incontri, campagne stampa, convegni ed eventi per associazioni, aziende, enti pubblici e centri culturali. Conduce corsi di formazione e seminari sulla comunicazione, la crescita personale, la creatività e il benessere naturale.

Con Tecniche Nuove ha pubblicato “Spirito naturale”, 2007, “Immaginazione creativa per il benessere”, 2007, Energia vitale per la salute” 2008.

 

 IL CIRCOLO VIRTUOSO DELLA COMUNICAZIONE

Siamo come pesci nell’acqua. Immersi nella comunicazione, al punto di non rendercene neppure conto: per un pesce, l’acqua è il mondo. Noi non ci accorgiamo neanche di essere immersi nella comunicazione. C’è anche l’aria, eppure, il pesce (a parte qualche pesce volante) si rende conto solo dell’acqua. Non può uscirne, altrimenti morrebbe. Così, noi in realtà siamo vivi grazie alla comunicazione. anche il più misantropo, eremita o solitario è nato e vive grazie alla comunicazione, o meglio alla relazione, che la comprende.

Usare la parola “comunicazione” è già un problema: in realtà, tutto è comunicazione. Invece oggi intendiamo con comunicazione qualcosa di a sé stante e di diverso rispetto al resto della vita, e la confondiamo con l’informazione e con i messaggi che passano attraverso i “mezzi” di comunicazione (che, appunto, sono mezzi, non interi… ovvero, non sono che una parte della comunicazione, quella tecnica e visibile). Oppure, crediamo che la comunicazione sia qualcosa di astratto, oppure di specialistico, riservato ai professionisti della comunicazione, che oggi abbondano (e mi ci metto anch’io, giusto per spiegare quello che faccio).

La nostra mente è abituata a discriminare, deve farlo per poter vivere in questo mondo materiale; ma la comunicazione non è solo un fatto mentale, e non è in realtà separata dal resto della vita. Anzi, è la i vita stessa i a essere comunicazione. O meglio, relazione: che sta alla comunicazione come l’albero sta ai semi portati dal frutto. La comunicazione è una forma della relazione, quella parte che serve a diffondere il messaggio (il seme trasporta in sé l’albero).

Le particelle subatomiche sono in relazione fra loro, gli atomi fra loro, le molecole le cellule gli organismi le parti dell’ecosistema, fanno parte di un tutto indivisibile anche se al suo interno ci sono appunto queste parti differenziate. Le parti del corpo solo legate, in relazione indissolubile: non esiste un ginocchio se non fa  parte di un corpo (anche se le cliniche degli orrori, peggio che certi film, sembrano suggerire altro, e se alcuni geni, nel senso di cervelloni, stanno imparando a spezzettare geni di altro genere). L’ecologia, l’ecologia della mente e l’ecologia della comunicazione insegnano invece che tutto è legato a tutto il resto.

Detto questo, è pur vero che la parola comunicazione significa ben qualcosa di preciso. Ovvero, lo i scambio di dati e informazioni i (e non solo, come vedremo) i fra più soggetti i (persone, gruppi e così via). Dunque è pur vero che la comunicazione è qualcosa che si può definire in sé, distinguendola dalla vita in generale. Ma questo non contraddice quanto dicevo prima: semplicemente, pur essendo la comunicazione un tutt’uno con la vita, l’energia vitale, l’ambiente e il cosmo, ne è una parte che possiamo definire con la nostra mente per comprenderla meglio, ricordandoci però che non si deve darle un valore assoluto, cioè slegato da tutto il resto: non si può comunicare davvero senza corpo o anima; a lungo andare le migliaia di facce su internet ci illudono di avere tanti amici, ma non ci dicono nulla rispetto a un vero incontro. 

Per intendersi appunto (sto comunicando con te che leggi): io (emittente) definisco un messaggio (che cos’è la comunicazione), uso un codice (la lingua italiana, in questo caso scritta), te lo mando (trasmissione) attraverso un mezzo-canale (il libro – la carta stampata), mi auguro che tu lo trovi e lo legga (che superi il “rumore”, ovvero i disturbi che sempre ci sono nella comunicazione: in questo caso, le migliaia di altri libri che ci sono sulla comunicazione) e spero che tu (ricevente) lo comprenda e possa utilizzarlo per vivere meglio, e anche che tu mi faccia poi sapere come l’hai trovato e farmi domande o segnalarmi tue considerazioni (risposta di ritorno).

Tutte le parole che ho usato fra parentesi le troverai spiegate in seguito, e sono l’ABC della comunicazione in quanto tale, come sto cercando di definirla per te. L’ho imparata sul campo, nel mio lavoro di giornalista e organizzatore di eventi e conduttore di corsi e incontri, e l’ho approfondita con studi ed esperienze, e ora la insegno in corsi di formazione rivolti a persone come te, che vogliono capirla e padroneggiarla non tanto per essere grandi comunicatori, quanto per stare un po’ meglio nelle loro relazioni e nel loro lavoro.

Quello che ho imparato è che la comunicazione, lungi dall’essere una scienza misteriosa o una branca del sapere riservata a pochi eletti, è la sostanza stessa della nostra vita. E che comprende in sé la nostra parte fisica, quella emotiva e sentimentale, quella razionale, quella spirituale; che ci lega a tutti gli altri e al mondo vivente, e all’universo intero.

Non è difficile comprenderla e imparare a migliorarla, anche se nessuno ce l’ha insegnata nelle scuole (dove invece si fa in genere solo “informazione”) o nelle università. Solo negli ultimi anni ci sono studi universitari dedicati alla comunicazione, che però sembrano complicare troppo e rendere anche questo campo una materia per iniziati. Dunque, qui distillo le conoscenze dirette, di prima mano e vissute, essenziali, e le riflessioni che ho fatto sulla comunicazione, per renderla qualcosa di facile, comodo e accessibile a tutti.

 

CONTENUTI

 

che cos’è la comunicazione 

Tutto è comunicazione: la rete delle relazioni dalla natura al web

ABC della comunicazione: emittente, ricevente, codice, messaggio,  mezzo-canale, feedback, rumore, rete

L’atto comunicativo: differenza fra informazione e comunicazione

Comunicazione diretta e indiretta

Comunicazione verbale e non verbale

Il contesto

Gli ostacoli alla comunicazione

Le potenzialità della comunicazione

 

l’ascolto, base della comunicazione

Ecologia della comunicazione

Sentire, ascoltare, capire, comprendere

 

l’ascolto di se stessi 

Self-Empowerment

Identità e immagine

Sentirsi, ascoltarsi, capirsi, comprendersi

Sperimentazioni:

“allo specchio”

l’autoimmagine

esplorazione cieca

problemi – opportunità

 

l’ascolto degli altri

Pulire i propri canali: centratura e distensione

Empatia, rispetto e coinvolgimento

Domande aperte o chiuse

Scambi comunicativi simmetrici e asimmetrici

Immedesimarsi: rispetto, partecipazione, contatto

Sperimentazioni:

il vaso vuoto

gioco relazionale “io-tu”

la guida cieca

rispecchiamento

come mi vedo io, come mi vedono gli altri

 

 scrivere

La magia della comunicazione scritta

Fare “un verbale” per ricordare meglio

Sperimentazioni:

l’indizio

semplificare

i proverbi

inventare un racconto

 

 parlare

La struttura e gli obiettivi del discorso

Coinvolgere

Tono, pause, non verbale

Sperimentazioni:

registrare e riascoltare

telefonare

inventare un racconto

fr7

 la creatività nella comunicazione 

“Alzare il tono” per superare il rumore

L’effetto-sorpresa

Oltre il convenzionale: esprimersi con il corpo, i gesti, i simboli, il movimento, l’arte e il suono

Sperimentazioni:

l’“ipnotizzatore”

“cambiare canale” (usare mezzi e messaggi inconsueti)

la risata di cuore

gioco relazionale: “il dono” (comunicare attraverso oggetto simbolico)

 

la comunicazione efficace

Farsi sentire, farsi ascoltare, farsi capire, farsi comprendere

Comunicare in modo costruttivo: condivisione e critica costruttiva

Assertività: affermare la propria identità

Saper creare e mantenere relazioni significative

Saper modificare e interrompere le relazioni in modo costruttivo

Sperimentazioni:

la mappa mentale

brainstorming

freewheeling

autopresentazione secondo le cinque W

 

dall’io al noi: la comunicazione ecologica

Dinamiche di gruppo e relazionali

Ecologia della mente: valorizzare le opposizioni e i contrasti, superare i conflitti

Sperimentazioni:

i rischi della comunicazione

contrasto-conflitto

comunicazione a 1 e a 2 vie

comunicazione verbale e non-verbale

individuare un partner in modo non-verbale

leadership situazionale

il codice segreto

l’oggetto segreto

contrapposizione individuale e di gruppo

coinvolgimento individuale e di gruppo

l’oggetto simbolico

talking stick, il bastone della parola

 

Un video sulla comunicazione>>