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Sacred nature

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SACRED NATURE

un viaggio per immagini nella sacralità della natura

i dipinti di Stefano Fusi

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La Terra, il Cielo, gli esseri viventi e quelli che chiamiamo non viventi, le stelle e i corpi celesti, le galassie sono un unico grande corpo spirituale nel quale tutte le parti hanno individualità distinte ma unite in una rete che le collega tutte.

La distanza fisica non ha influenza su questo piano di esistenza totale: il vuoto è pieno, il pieno è vuoto, tutto è compresente in ogni attimo e in costante comunicazione.

Il tempo e lo spazio sono tali solo sul piano di esistenza parziale nel quale stiamo transitando provvisoriamente per partecipare al Grande Gioco cosmico della divisione e della differenziazione.

A tratti le parti si allontanano come nella espirazione, a tratti si avvicinano come nell’inspirazione. È il respiro del cosmo a darci l’illusione della separazione o quella apparentemente opposta dell’unificazione. Entrambi i processi sono contemporanei e costanti, sovrapposti e intrecciati. La creazione è contemporanea e compresente alla distruzione, e viceversa.

In questa fase, che non possiamo sapere se è di inspirazione o espirazione (forse è di espirazione: tutto si allontana nell’universo che conosciamo con i sensi), esistiamo ANCHE come identità separate oltre che come Tutto indistinguibile. Entrambe le dimensioni e i flussi sono presenti e reali allo stesso tempo.

Chiamiamo natura ciò che ci genera e ci mantiene in vita. Chiamiamo cultura e scienza quel processo per cui ci specchiamo in ciò che appare esterno a noi; chiamiamo saggezza o conoscenza o coscienza quel processo per cui ci rendiamo conto dell’esistente al di là dei sensi.

Ciò che chiamiamo natura ci si presenta in infinite forme pur essendo di un’unica sostanza.

Una forma siamo noi stessi: specchi dell’universo, possiamo percepirlo. Questo ci dà il potere di modificarlo.

Un’altra forma sono gli animali: nostri compagni di vita, hanno tutte le nostre qualità: coscienza, sensibilità, individualità, intelligenza, vitalità. Ciascuno di loro rappresenta una qualità, una forza dello spirito che si manifesta in una forma vivente definita e delimitata, dotata di poteri e di intento.

Un’altra forma della natura sono le piante: nostre nutrici, sono il tramite con la luce e l’energia universale che attraverso di esse prende forma su questo pianeta. Rappresentano qualità diverse da quelle animali e dalle nostre ma affini, come la crescita e la riproduzione di sé, e rappresentano qualità superiori alle nostre – rispetto al nostro grado di evoluzione - come l’interconnessione armonica e la coscienza diffusa in modo omogeneo in tutto il loro organismo (mentre quella animale e la nostra coscienza sono distribuite in modo più differenziato nelle diverse aree del nostro organismo). Queste qualità avvicinano le piante, più di noi e degli animali, all’essenza luminosa della realtà che è energia in movimento fluido.

Altre forme della natura sono gli elementi, le pietre, i minerali, gli stati intermedi della materia come il plasma, le particelle subatomiche elementari… e all’altro estremo delle dimensioni relative, rispetto alle nostre usuali (quelle che percepiamo nello stato di veglia che definiamo cosciente), ci sono i corpi celesti, le stelle, le galassie, gli ammassi e i superammassi di galassie, l’universo intero, gli altri universi, il super-superuniverso che contiene tutti gli universi…  

Tutto in natura si manifesta grazie alla compresenza di  una forza di attrazione, che chiamiamo gravità a livello macroscopico, e di una forza di repulsione che allontana e separa. Le stelle nascono e cominciano a brillare ed emettere luce e calore e a generare la vita sui mondi quando queste due forze si equilibrano e si controbilanciano: l’attrazione impedisce alla materia di dissiparsi contraendola e la repulsione impedisce alla materia di svanire collassando su se stessa ma la fa espandere. Quando contrazione ed espansione sono in equilibrio, è luce; quando è luce è esistenza; quando  è esistenza è vita.

In questo momento, siamo una specie vivente che apparentemente sta avvelenando lo stesso corpo celeste su cui vive – DA cui vive e DI cui vive.

Le altre forme viventi sembrano averci nutrito per portare questo mondo a un suo rimescolamento totale, forse alla morte e trasformazione in qualcosa d’altro.

In questo momento, le forze viventi stanno chiamandoci per farci vedere che ciò che stiamo facendo non contribuisce alla vita ma la sta minando.

Tutto ciò che è vivente può soffrire e subire danneggiamenti e morte a livello individuale ma tende per propria forza intrinseca a perpetuarsi. La vita va in direzione opposta alla tendenza generale alla decadenza energetica: si genera da sé e tende costantemente a riprodursi trasformandosi continuamente.

Le forme viventi che si sono evolute con noi su questo pianeta sono figlie come noi di un Padre celeste e di una Madre terrestre, attraverso l’amplesso d’amore che unisce acqua, fuoco, terra e aria ed energia, e attraverso un concepimento che è incontro di tutti questi elementi a dar vita a carne, legno, tessuti, molecole e tutta la sostanza vivente.

Tutto questo è vero per noi e quindi è vero in assoluto, perché noi facciamo parte di tutto questo e siamo reali.

Gli animali, le piante e gli elementi sono in relazione costante con noi: SONO noi.

Senza aria, senza animali, senza acqua, senza fuoco, senza terra, senza semi, senza pietre e sali, non esisteremmo. Non siamo diversi la essi, siamo solamente assemblati e tenuti insieme in un modo diverso e particolare dall’immensa e variegata fantasia e creatività del cosmo, che ha portato a nascere e a crescere entità che assommano in sé tutte le qualità e tutte le forze esistenti.

Questa creatività divina plasma i mondi e gli esseri sgorgando al loro interno; è sorgente e punto d’arrivo al contempo di tutto il processo della vita e coincide con essa.

Quello della vita è un gioco recente e siamo ancora bambini, noi umani, e dobbiamo ancora imparare. Le energie vitali e materiali che sono con noi nel tutto che chiamiamo spirito, sono più direttamente in connessione con la rete universale ed esistono e vivono grazie alla loro percezione diretta delle forze elementari del cosmo.

Il gioco di specchi che avviene all’interno della nostra mente umana, così fantastica e  stupefacente, ci avvicina invece alla totalità dell’universo con una comprensione intellettuale, percettiva ed emozionale profondissima.

Dall’altra parte ci allontana dalle dimensioni più immediatamente naturali e dalle forze basilari – ed è proprio questo il gioco, l’esplorazione che stiamo facendo. Abbiamo scisso l’atomo, siamo andati su un altro corpo celeste, abbiamo creato astrazioni che sono diventate reali. Più studiamo queste cose con la mente più ci sfuggono e si rituffano nel vuoto da cui emergiamo continuamente.

Come bambini affamati e impauriti, abbiamo paura del buio e ci affanniamo a tenere la nostra vita sempre illuminata da lampadine artificiali – e non ci rendiamo conto che Madre e Padre sono sempre lì presenti per noi e che la luce permea noi stessi, i nostri corpi fisici e ciascun processo della nostra esistenza.

Siamo tutt’uno con l’intero universo. Ce lo ricordano con amore, soccorrendoci, i nostri fratelli maggiori. Gli animali, le piante, i metalli, i pianeti. Tutti loro sono parti di noi stessi e noi siamo parte di loro. Ci parlano continuamente, e in questo momento ancora più forte, per farci vedere che in noi ci sono fiumi e mari, montagne e stelle, da cui veniamo e dove andiamo; che in noi c’è l’animale che striscia sulla terra, e c’è quello alto nel cielo; che c’è quello che lotta e fugge e gioca e gode, e quello che muore e si trasforma. Le piante ci ricordano che siamo fatti di luce, che cresciamo e ci intrecciamo sotto la terra e sopra, che tutto è a nostra disposizione per essere noi stessi in semplicità e trasparenza; che se siamo nella fiducia della bontà naturale di ogni cosa, viviamo e siamo sicuri nell’immensa foresta che ci contiene.

Ogni animale, ogni pianta, ogni elemento, ogni pietra ci comunicano un proprio messaggio a questo proposito.

Ciascun animale, pianta ed elemento ha una propria voce, un proprio racconto, una propria virtù salutare, un proprio potere che ci trasfonde quando lo incontriamo e anche quando non lo incontriamo fisicamente, ma ci compenetriamo con esso nella dimensione reale dell’energia, che è più vicina di quella materiale alla concreta modalità di esistenza del mondo.