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LE CARTE SCIAMANICHE: UNO STRUMENTO PER LA CRESCITA INTERIORE

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LE CARTE SCIAMANICHE: UNO STRUMENTO PER LA CRESCITA INTERIORE

Premesse, storia, pratica e sviluppi di un nuovo sistema oracolare

Di Stefano Fusi

Nell’espressione artistica, nella poesia, nella musica, nella danza e nel movimento del corpo, nell’intuizione e nella celebrazione rituale, nella divinazione, nel lavoro sui simboli si manifesta una realtà più vasta di ciò che appare agli occhi fisici, alle sensazioni e alla coscienza di veglia. È ciò che i mistici di ogni continente e di ogni epoca, in modi diversi, definiscono “divino” e coincide con la coscienza del Tutto di cui facciamo parte. Non vi si arriva attraverso logica, sensi e ragionamento e neppure attraverso l’immaginazione, bensì attraverso quelli che loro chiamano i “sensi interiori”: l’occhio del cuore, il terzo occhio e così via. Sono modalità di conoscenza del reale diversi da quelli usuali ma concreti tanto quanto quelli cui siamo abituati a dar fede normalmente. Sono accessi alla dimensione “immaginale” e al contempo esplorazioni della dimensione simbolica (Approfondimento: leggi qui>>): questi contenuti coincidono largamente; il simbolo è un’immagine che richiama una realtà spirituale e psichica.

In questi momenti di apertura siamo a contatto con le immagini che plasmano la nostra esistenza, con le forze fondamentali della vita e del cosmo che assumono sostanza, colore e forma, diventano narrazione ed esperienza alle nostre sensibilità sottili.

A me succede nella pittura e nelle esperienze che ho vissuto con persone che conoscono queste dimensioni. “Lavoro” da sempre sull’immaginazione e ben presto ho compreso che non sono io ad agire, è qualcosa di più grande che mi attraversa e di cui in quel momento divento un terminale-ricevitore; ho riconosciuto che i simboli ricevuti e messi in immagini sono universali e preesistenti alle esperienze umane.

Da alcuni anni le cose che ho “visto”, le immagini che ho ricevuto sono diventate uno strumento di lavoro su se stessi che condivido in incontri e seminari: le Carte sciamaniche fungono da specchi nei quali ciascuno ritrova la propria mappa interiore e percorre una tappa importante del proprio cammino insieme agli altri.

Questo avviene affidandosi alla saggezza di ciò che Jung chiama il “numinoso”, ovvero l’apparire nel nostro mondo quotidiano di immagini e messaggi di questa più ampia realtà archetipica, immagini e messaggi che non hanno un significato decifrabile secondo canoni convenzionali; questa “irruzione” del sacro trasforma la coscienza dell’individuo portandolo a confronto con la propria limitatezza e offrendogli una visione e percezioni più ampie.

Nel dipingere e nel condividere le immagini restando aperti a questa dimensione  appaiono ogni volta quelle più appropriate alla situazione attuale. Vanno a indicarci esattamente da dove veniamo, dove siamo e dove stiamo andando.

È un’attività emozionante che va oltre alla mia intenzionalità: mai mi sarei immaginato, appunto, di poter vivere tali esperienze meravigliose, nelle quali le persone riescono ad avere risposte immediate, confortanti quanto a volte spiazzanti ma sempre pertinenti e precise.

È un aprirsi alla fiducia nell’esistenza, un accoglierne i doni proprio come avviene a un seme che riceve la vita da un insieme più vasto, cade e affonda nella terra, attende, germina e quando è il momento si fa da parte per lasciar spuntare radici, fusto e rami della pianta. È imparare a “leggere” in ogni momento, in ogni avvenimento, in ogni messaggio la verità profonda che è lì pronta per essere svelata e compresa.

Tutte le esperienze “immaginali” che ho vissuto hanno in comune questa vivida chiarezza e questo contenuto universale, che si manifesta in forme diverse ogni volta. Queste esperienze del numinoso sono avvenute e avvengono spontaneamente in natura, dipingendo o in meditazione, nel corso di pratiche autogene (visualizzazioni) o di rituali e cerimonie (nella capanna sudatoria, nelle esperienze con miei maestri, nei cerchi di tamburi e nei momenti di gruppo che vivo con la “tribù” di cui faccio parte, accomunata da questa ricerca).

Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, ci dimentichiamo tutto questo e crediamo di esserci venuti vuoti. È il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino. James Hillman, Il codice dell’anima.

Le immagini-seme

Negli anni ho incontrato persone che mi hanno mostrato come sia possibile “lavorare” con le immagini per la salute, l’equilibrio personale, la crescita spirituale sia attraverso l’immaginazione guidata in rilassamento profondo, sia in meditazione, sia in arte. Ho sperimentato, condiviso e insegnato a mia volta queste tecniche e pratiche. Ad esempio, la psicocibernetica (psicodinamica o dinamica mentale)>>, che insegna a “surfare” con l’immaginazione sulle onde della coscienza per entrare in contatto con la propria parte intuitiva e “telepatica”; quelle sciamaniche di “viaggio interiore” al suono del tamburo o nel corso di canti e cerimonie sacre, con cui si percorrono i territorio più profondi della propria mente fino ai bordi dell’anima; e quelle arrivate da sole in stati di trance spontanei e in “esperienze di vetta” (così sono definite dalla psicologia umanistica e trans personale i momenti magici dell’Insight: magari solo per un attimo si ha la percezione del vasto oceano di cui siamo momentanee gocce che si formano nell’urto dell’acqua marina con un confine; gocce che non esistono a sé stanti ma solo come aggregati temporanei e minuscoli; gocce però che compongono l’oceano).

Queste esperienze interiori sono difficili da esprimere con le parole: avvengono in stati d’animo e di coscienza espansi ed elevati nei quali si vive come condizione normale l’armonia assoluta con tutto quanto esiste e ci si sente parte di questo immenso cerchio vivente, provando sentimenti di commozione per la bellezza di tutto ciò che esiste, di fratellanza universale e di appartenenza al cosmo intero. Condizioni poco usuali nello stile di vita attuale, frammentato e frenetico, nel quale la lentezza, l’attenzione, la consapevolezza sono quanto meno scoraggiate dall’apparato tecnologico-psicoterapico-mediale-culturale che considera (ancora!) questi stati come “fantasticherie” inutili. Queste condizioni “oceaniche” permettono, al contrario, una sintonia con i ritmi naturali che ci guarirebbe dall’insana corsa all’accumulo di gadget e ci mostrerebbe come tutto ciò che ci viene propinato attraverso macchinette, app e web lo sappiamo fare già noi naturalmente: sentirci all’istante a distanza, conoscere quello di cui abbiamo bisogno e siamo pronti a ricevere, attingere a una saggezza universale e condivisa.

Con le immagini indotte artificialmente siamo continuamente collegati a questa sorta di Matrix; volgendoci invece alle “nostre” immagini interiori possiamo guarire ritrovando la nostra integrità.

Meglio ancora: queste immagini non sono “nostre”, sono quelle cui noi apparteniamo realmente; sono la sostanza della nostra vita. Sono le immagini della realtà biologica e naturale. Il nostro corpo le conosce alla perfezione perché è esso stesso immagine. Sono le immagini delle spirali e dei filamenti del Dna, dei ritmi naturali dei campi di materia-energia che danno forma alla realtà, sono le tracce dei quanti e dei salti orbitali delle particelle, le onde e le circonvoluzioni delle cellule e degli organi vitali, i flussi dell’acqua e le trasformazioni della materia, i movimenti degli animali e le forme delle piante, le espressioni umane. Sono allo stesso tempo le immagini dell’anima, che è il collegamento fra la materia e lo spirito, il ponte fra le dimensioni: le immagini che emergono nei sogni e nelle altre forme di visione interiore; immagini delle reti energetiche-luminose che costituiscono i campi nei quali siamo immersi, di cui siamo composti e dei cui movimenti siamo una riproduzione parziale dotata di coscienza che a tratti ne prende consapevolezza e li riproduce a sua volta nelle relazioni con gli altri, nell’arte, nella scienza, nelle cerimonie.

Fra tutte queste immagini alcune le ho definite “immagini-seme”: contengono in sé tutte le immagini, quelle da cui vengono e quelle in cui si trasformeranno.

Un’immagine-seme è quella del punto.

Un’altra è quella del vuoto di cui siamo realmente costituiti.

Un’altra immagine-seme è quella della matrice cosmica.

Un’altra è quella della metamorfosi continua della natura –divino (tutto)-umano-animale-elemento: il cerchio della vita.

Il punto è l’inizio di ogni cosa, il seme universale da cui sgorga l’intera realtà. 

Il vuoto, Śūnyatā, la Vacuità (il Grande Mistero) è il substrato da cui emergono le potenzialità. Non esiste il vuoto assoluto; come dice la fisica quantistica quello che chiamiamo vuoto è il luogo non-luogo, il tempo non-tempo in cui sono generati tutti i fenomeni e ove sono riassorbiti.

La matrice è quel continuum creativo che ci plasma: la rete di materia-energia intrecciata al vuoto originario fecondata dal punto. È il Velo di Maya, l’immaginazione creatrice, la trama in cui si intesse la realtà manifesta, l’utero cosmico perennemente in gstazione.

La metamorfosi è quella che avviene sempre e ovunque, ogni attimo a ciascuno, anche se crede di essere stabile e definito: dal primo all’ultimo momento della nostra vita attuale mutiamo continuamente; l’aggregato temporaneo che chiamiamo “io” è composto di tutte queste continue mutazioni, che comprendono veri e propri “salti” da una dimensione all’altra (esattamente come avviene nei più infinitesimali reami delle particelle subatomiche), anche se ci appare una continuità che è appunto più illusoria che reale ma esiste anch’essa contemporaneamente alla mutevolezza, proprio come per esistere un fiume (acqua, corrente, fluidità) ha necessità di sponde (suolo stabilità, solidità). La realtà è fatta di quelli che chiamiamo opposti ma sono complementari; la realtà è paradossale, non segue (solo) la logica aristotelica che divide A da non A: la realtà è A + non A. Le immagini  hanno la caratteristica di essere oltre il linguaggio verbale-razionale che divide e classifica, quindi hanno il potere di riunificare nell’intuizione le nostre facoltà percettive riconducendoci all’interezza nella quale sono in armonia tutti gli aspetti della nostra esistenza.

Le immagini che oggi compongono le Carte sciamaniche e le altre serie di carte che stanno nascendo sono affiorate in questi stati di coscienza e sono divenute dipinti e disegni. Quasi sempre, nel disegnare e nel dipingere, sono immerso nello stato ricettivo (non passivo ma di “casualità controllata” come definito dal ricercatore spirituale Alan Watts); sono attraversato e mosso da queste immagini. Molto raramente decido in anticipo quello che intendo dipingere: mi metto a disposizione delle forze creatrici e mi affido al momento, svuotandomi per ricevere.

La storia delle Carte sciamaniche

Le Carte sciamaniche vengono concepite per la prima volta una decina d’anni fa, ma la loro storia è molto più lunga, affonda le radici in un terreno profondo, ben oltre la mia storia personale: così come ogni persona esiste ben prima della nascita individuale. Per restare alla mia vicenda personale, comunque, risalgono agli anni in cui ho “studiato” e praticato la divinazione, i Tarocchi e l’IChing - non per “conoscere il futuro” ma conoscere me stesso nel mondo grazie al potere delle immagini; e in cui parallelamente ho sperimentato e le pratiche di crescita personale e di immaginazione creativa, ho lavorato nella comunicazione e nella scrittura, ho seguito sciamani e insegnanti di “arti per la salute” e tecniche moderne e orientali per l’espansione della coscienza, ho partecipato a celebrazioni ed incontri rituali.

Fra tutte queste esperienze quella forse decisiva è l’incontro con Lorenzo Ostuni, studioso di simboli e maestro di arti divinatorie, che ha riportato in vita gli antichi metodi delle Sibille creando sistemi oracolari, oltre a inventare sistemi per la ricerca interiore (gli specchi simbolici, il Biodramma). Su Lorenzo Ostuni leggi qui>>

Le altre recenti esperienze rilevanti sono stati i cerchi di tamburi e di condivisione, il lavoro sciamanico, i canti e le danze sacre, l’immersione cosciente nella natura, gli insegnamenti tantrici; anche il mio lavoro nella comunicazione ha contribuito a farmi prendere coscienza e riflettere sui poteri e sugli effetti delle immagini, delle parole, dei contatti e della circolazione delle informazioni e dell’energia fra le persone.

Così ispirato, attorno al 2006 iniziai a elaborare il sistema della Carte sciamaniche perché mi resi conto che le “mie” immagini e le mie esperienze richiedevano di essere condivise, di incontrare persone: come figli cresciuti che cominciano a uscire da soli, hanno premuto per andare. Non è stata una decisione “razionale” o completamente cosciente; ho ricevuto anche questo “incarico” come naturale espansione delle esperienze fatte in passato.

È stato anche un lavoro collettivo. Nulla di importante si fa da soli. Qualsiasi idea o realizzazione nasce dall’incontro con gli altri. Questa è la natura delle cose.

Alcuni amici hanno particolarmente contribuito a questo percorso: con loro ho cantato, danzato e celebrato; alcuni di loro hanno “lavorato” con le mie immagini trasformandole in canti, poesie e utilizzandole nella divinazione, come l’artista e musicista Luz Amparo Osorio, la conduttrice di rituali Nirava Dainotto, il cultore di tecniche del corpo e studioso di culture sciamaniche Piero Pierangeli. In questi anni guardavo e vivevo le immagine e davo una forma alle Carte, cominciando a sperimentarle in gruppo e nelle letture individuali. E subito emerse come fossero uno strumento potente quanto diretto. Sono nuove ma ispirate a tutte le tradizioni spirituali che hanno al proprio centro l’accesso diretto alla dimensione spirituale, intesa come esperienza della nostra appartenenza al Tutto e dell’essenza comune a tutti, che è quella di essere parti unite fra loro di un insieme più vasto che ci contiene e anima allo stesso tempo.

Che cosa avviene con le Carte sciamaniche

Nelle decine di incontri e nei molti consulti individuali di questi anni, sono sempre arrivate le carte che contenevano l’immagine corrispondente a ciò che le persone stavano vivendo nell’anima in quel preciso momento.

Sono apparse carte nelle quali le persone si sono rispecchiate; in molti casi perfino immagini che ritraggono volti e persone somiglianti al richiedente; sempre, a detta di tutti i partecipanti, le immagini permettevano di vedersi con chiarezza e di percepire nell’intimo ciò che la vita stava proponendo e preparando.

È arrivata la carta dell’Amore, con la spirale, a una persona che aveva appena ricevuto in dono dall’amato un anello a spirale; è arrivata la carta della Ruota delle nascite, che vede sei esseri uniti al centro da questo movimento circolare che li unisce, a una persona che è in una famiglia di sei persone e che ha al centro dei suoi pensieri e preoccupazioni proprio questi rapporti; è arrivato l’Antenato a una persona che aveva appena avuto rapporti karmici con una persona dai capelli identici a quelli della persona raffigurata nella carta; è arrivata la carta del Rito a una donna vestita di verde, colore della carta, che intende diventare a modo suo “sacerdotessa”; e sono avvenuti molti altri casi come questi, eclatanti e apparentemente “paranormali” quanto ormai divenuti comuni nelle letture: se sono successi significa che rientrano nella norma e nella natura delle cose. Non è “magia”, è la legge della sincronicità così ben descritta da Jung e Pauli, che spiega ciò che la fisica oggi ci rivela in altro modo: siamo vuoto da cui emergono le forme materiali, l’unica realtà è quella delle relazioni fra chi osserva e ciò che avviene, il tempo e lo spazio in sé non esistono ovvero non sono separati da noi ma noi stessi ne siamo il flusso espresso in una persona temporaneamente vivente, che ha il potere di modificarli (come i corpi celesti incurvano il tempo e lo spazio), di “entrarvi” e di viverli anche in modi diversi da quelli che siamo abituati a ritenere “normali”.

Le carte estratte sono sempre quelle “giuste” perché nel momento in cui ci si affida all’intuizione abbandonando l’intenzionalità la realtà ci viene incontro spontaneamente e ci mostra con chiarezza un messaggio pertinente. 

“Utilizzo quindi il concetto generale di sincronicità nel senso specifico di corrispondenza tra due o più eventi senza una relazione causale, e che hanno lo stesso contenuto significativo o un senso simile; e faccio questo attraverso un’opposizione alla nozione di sincronismo che indica soltanto il semplice fatto della simultaneità di due fenomeni”. Carl Gustav Jung

Nei gruppi, le esperienze sono ancora più facili, veloci, forti e significative per l’effetto di risonanza che si crea: tutti i partecipanti possono verificare come a tutti succeda lo stesso e prendere ancora più confidenza con questo approccio di abbandono cosciente alla forza imamginale. Abbandonandosi con fiducia all’attimo presente grazie alla concentrazione sulle immagini e condividendo con gli altri la propria verità, ci si guarisce insieme, si lasciano dissolvere i pesi sull’anima, si individua la traccia sul proprio sentiero, si scopre ciò che ci unisce tutti al di là delle limitazioni illusorie e dai confini tracciati dai sensi fisici e dalle nostre opinioni e credenze.

Ogni volta che nei gruppi si legge una carta la si vive: diventa lo spunto per una meditazione, una canzone, una celebrazione, una condivisione. Se arriva la spirale, che è simbolo del movimento (apparente) del tempo, si compie una danza in spirale; se arriva la Celebrazione, chi ha ricevuto la carta conduce un rituale coinvolgendo le altre persone; se arriva la danza… ogni volta è diverso, e conducendo l’esperienza in modo non-direttivo ogni volta avvengono cose nuove e appropriate alla situazione. Le persone hanno modo di aprirsi al messaggio mettendolo in comune con gli altri. È successo che una persona che necessitava di sostegno ha ricevuto la carta dell’Abbandonarsi e si è lasciata sostenere fisicamente da tutti i presenti; è successo che alla Carta del Sogno è seguito l’invito a esprimere il proprio desiderio e a viverlo al momento; alla carta della Gratitudine è corrisposta la celebrazione della comunanza con tutti i presenti attraverso il Namasté indiano, il saluto cerimoniale che significa il riconoscimento della divinità presente in ciascuno.  

È un gioco bellissimo e serio: attraverso il gioco impariamo a vivere fin da bambini, e anche oltre. Da adulti, riscoprire il gioco e la sua magia è un toccasana. Ci si può trasformare nella leggerezza, come una farfalla (è la carta della Trasformazione, ed è il simbolo della psiche) diviene se stessa uscendo dall’involucro in cui è temporaneamente avvolta e volando via leggera e colorata.

Molti di questi incontri vedono la partecipazione di Luz Amparo Osorio, che prende spunto dalla carta per condividere momenti di celebrazione collettiva, canto e meditazione; ad altri incontri hanno partecipato collaborando alla conduzione ricercatori fra cui la pittrice e insegnate d’arte e musicista Patrizia Curcetti, la danzaterapeuta e counselor Francesca Pantò, Piero Pierangeli, Nirava Dainotto.

Tutti questi cerchi sono stati momenti importanti di rispecchiamento per i partecipanti, che grazie all’Insight e alla condivisione hanno trovato la via per comprendersi meglio e per rendersi conto delle proprie dinamiche interiori e relazionali.

Per entrare nel modo migliore in questa condizione, si introducono semplici tecniche e pratiche per la visualizzazione, il rilassamento e l’autocentratura; si crea un’atmosfera di gruppo coinvolgendo le persone in attività comuni di auto percezione, di contatto e di scambio energetico.

Quindi si scelgono “a caso” le carte. Di solito in un primo momento si tengono coperte e ci si sintonizza in questo modo con l’immagine senza neppure guardarla, tenendole sul cuore; poi ciascun partecipante le guarda senza focalizzare lo sguardo sui dettagli ma sull’insieme; infine ciascuno a turno le mostra agli altri: a questo punto, guidati dal conduttore in modo non direttivo, i partecipanti contribuiscono alla lettura e scambiandosi le impressioni e le suggestioni ricevute. Da ciascuna carta può scaturire una condivisione esperienziale. A volte invece non si girano neppure le carte ma le si guarda solamente dopo aver vissuto l’esperienza (una visualizzazione, un viaggio sciamanico, una meditazione, una pratica energetica o altro).

Nelle letture individuali non si fa un’interpretazione secondo lo stile dei cartomanti né si interviene come terapisti: semplicemente si suggerisce una breve traccia e si chiede poi alla persona stessa di esporre quanto emerge dalla visione della carta, lasciando che si palesi sia a livello verbale che di consapevolezza corporea. Inizialmente si fanno mischiare le carte dalla persona stessa che diventa così immediatamente “attiva” e contemporaneamente ricettiva. Quindi si dispongono le carte secondo alcuni schemi-base che guidano nella lettura. Come in gruppo, si evita un’interpretazione mentale e si suggerisce alla persona di entrare in contatto con l’immagine e di esprimer le proprie sensazioni, percezioni, emozioni e stati d’animo. Si entra in un dialogo dal quale nascono nuove consapevolezze grazie all’emersione dei vissuti inconsci ora palesati. È un lavoro più affine al lavoro di counseling che alla terapia: sia in gruppo che individualmente, è la persona stessa che studia se stessa rispecchiandosi nell’altro e nell’immagine, che individua e persegue le sue strategie e che definisce il proprio obiettivo partendo dal messaggio-immagine ricevuto.

La carte sciamaniche sono dunque uno strumento di lavoro immaginale e simbolico affine agli Arcani maggiori dei Tarocchi, ma a differenza di questi, che hanno un contenuto simbolico tradizionale e codificato, sono nuove, aperte all’influsso delle tradizioni spirituali di tutta l’umanità e in particolare a ciò che definiamo sciamanesimo, che in sostanza è la via della sperimentazione diretta delle realtà ultrasensibili.

Le presentazioni e i seminari

La prima presentazione pubblica sperimentale risale all’inizio del 2011 a Milano; da allora sono stati tenuti oltre una ventina fra incontri, presentazioni e seminari fra cui eventi in occasioni di fiere e di festival (alla Fiera della Microeditoria di Montichiari, alla Biofera di Canzo, al Festival Lo Spirito creativo di Riva del Garda, al Festival dell'Oriente di Novegro, all'Oriente Day di Desio), e molte letture individuali, in diverse città in Italia e dal 2014 anche in Svizzera. Ci sono stati seminari, incontri e letture più volte ai Sentieri del vento, centro di Milano specializzato sulle culture sciamaniche, e sempre a Milano al ristorante Il Grandecerchio, all’associazione culturale I Per-Corsi di Pan, presso la scuola di counseling ARDE di Isabella Tavilla, all’Istituto Cosmos, nei centri Shunyata, Ahimsa, Wonder Mamy, Metiss'Art e Body&Mind; altrove i seminari e le presentazioni sono stati in diversi centri e luoghi fra cui la libreria Arethusa di Torino, l’associazione Andraste di Forlì, il Giardino di bambù di Arcore, Studio Danza di Monza, la Nuova Terra di Rodero (Como), il centro yoga di Pontevecchio di Magenta, il centro d’arte La Corte di Brenta presso Laveno, l’associazione Cerchio Aperto di Garda, il centro Telepatia e sciamanesimo presso Lugano, l'associazione Tuttintondo di Praticello di Gattatico, il centro olistico Il Cammino di Melegnano, la Grotta di luce di Paderno Dugnano, Belfiore Danza a Torino.

Sui seminari vedi qui>>

Oggi diverse persone le impiegano nelle loro attività di conduttori di seminari per la crescita personale o per letture individuali: fra questi le danzaterapeute Laura Motrassino e Francesca Pantò, l’artista Luz Amparo Osorio, i cultori di divinazione Luca Dragone, Mariangela Converso, Marialuna Tremolada, Virginia Brand, la conduttrice di gruppi Nirava Dainotto, l'arteterapeuta Marina Argenti.

Le pubblicazioni

Inizialmente stampate in proprio, le Carte sono state pubblicate in formato elettronico come ebook nel 2012 dall’editore Area51 Publishing>> e nel 2013 in formato cartaceo dalle edizioni Lalbero>> con la prefazione di Lorenzo Ostuni>>. Sono dunque acquistabili e tutilizzabili da chiunque voglia approfondirle: in entrambe le pubblicazioni sono introdotte le singole carte con i testi che le illustrano e ne guidano la lettura, e i metodi per leggerle individualmente e in gruppo. Nei seminari si insegna anche a utilizzarle, anche se ciascuno è invitato farle proprie trovando una propria strada per leggerle.

 

La pagina Facebook dedicata alle carte sciamaniche>>