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NON ACCETTARE APP DAGLI SCONOSCIUTI

Scritto da Stefano Fusi. Postato in Notizie

Ecologia della mente 

NON ACCETTARE APP DAGLI SCONOSCIUTI

Bambini, adolescenti e nuove tecnologie digitali: un libro-manuale per genitori ed educatori consapevoli

Stai leggendo questo post su uno smartphone? Stai camminando, sei sul tram (o in auto?), stai facendo altro? Non supererai le prime righe e passerai ad altro, anche se sei incuriosito. Perché? Te lo può spiegare un libro. Non dico di leggerlo, anche se sarebbe il caso. Ti consiglio però, se vuoi saperne di più, almeno di rileggere questo post dal pc, con calma e attenzione. Si parla proprio dello smartphone, dei suoi effetti “di distrazione”. In particolare degli effetti sui bambini e sugli adolescenti: i bambini con il cellulare in mano, gli adolescenti iperconnessi. Che cosa succede loro?

 

Ecologia della mente 

NON ACCETTARE APP DAGLI SCONOSCIUTI

Bambini, adolescenti e nuove tecnologie digitali: un libro-manuale per genitori ed educatori consapevoli

Stai leggendo questo post su uno smartphone? Stai camminando, sei sul tram (o in auto?), stai facendo altro? Non supererai le prime righe e passerai ad altro, anche se sei incuriosito. Perché? Te lo può spiegare un libro. Non dico di leggerlo, anche se sarebbe il caso. Ti consiglio però, se vuoi saperne di più, almeno di rileggere questo post dal pc, con calma e attenzione. Si parla proprio dello smartphone, dei suoi effetti “di distrazione”. In particolare degli effetti sui bambini e sugli adolescenti: i bambini con il cellulare in mano, gli adolescenti iperconnessi. Che cosa succede loro?

Un tempo per preservare i bambini da insidie vere o presunte si davano istruzioni come “non accettare caramelle dagli sconosciuti”. Non si parlava esplicitamente, allora, di pedofilia; ma si mettevano in guardia i pargoli, magari in modo eccessivo. Per il resto i bambini giocavano all’aperto, cosa che oggi succede poco. Prima incollati spesso alla tv, ultimamente sempre più al tablet e allo smartphone. Con effetti tutt’altro che positivi, si direbbe.  

UNA PATENTE PER SMARTPHONE E TABLET

Molti genitori, in buona fede, danno smartphone e tablet ai più piccoli. Perché si divertano, perché imparino,  perché siano in contatto con la famiglia. A scuola in genere li si vieta ma si cerca anche di usarli sfruttandone le potenzialità educative. Ma si è riflettuto abbastanza sulla loro complessità? Daresti in mano un’automobile da guidare a tuo figlio di sei anni? Certo che no. Eppure gli diamo in mano uno strumento altrettanto complesso. E potenzialmente pericoloso, se non viene gestito in modo attento, consapevole, intelligente e responsabile.  

Di tutto questo si parla sempre più spesso, in famiglia e a scuola. È un problema sentitissimo, spesso è la prima domanda che si fa a psicopedagogisti o insegnanti. Bambini e adolescenti possono rendersi conto di quello che hanno in mano? Come evitare la dipendenza, le notti in bianco davanti allo schermo, il collegamento in classe? Lo smartphone e il tablet sono strumenti incredibili, dalle straordinarie possibilità che assommano in sé le funzioni un tempo riservate a telefono, macchina fotografica, cinema e televisore, posta, mappa e bussola, computer, enciclopedia, libro e giornale, registratore, gioco e videogioco, radio e giradischi e lettore cd, calcolatrice e moneta… e tante altre ancora.  Alle generazioni precedenti tutto ciò era proposto con strumenti diversi, da conoscere e conquistare con l’età; ai nativi digitali viene spiattellato senza alcuna preparazione in un unico oggetto che diventa quasi una scatola magica. Che rischia di fargli perdere nozione della complessità del mondo, di ipnotizzarli e intrappolarli in un loop di dipendenza dopaminergico. Soprattutto al di sotto di una certa età, attorno ai 14 anni.  

BRAIN HACKING

Si comincia a pensare alla necessità di una patente, per permettere l’uso del telefonino a bambini e adolescenti; si cominciano a valutare gli effetti di quello che è stato definito “brain hacking”, veri e propri attacchi cibernetici al cervello infantile in formazione. Se per gli adulti siamo già a proporre il digital detoxe il benessere digitale, per i bambini dovremmo cominciare a proporre il digital free. Non significa vietare smartphone e tablet, ma controllarli e non lasciare che siano questi strumenti a controllare la vita dei più piccoli. Gli adulti hanno qualche possibilità di distinguere fra “realtà reale” e realtà virtuale, e possono padroneggiare gli onnipervasivi schermi (ma molti non ci riescono); i bambini e gli adolescenti hanno davvero poche chances di sottrarsi al loro potere. Fino ai 14 anni non si potevano vedere certi film, fino ai 16 o 18 non si può guidare, mentre lo smartphone viene dato liberamente a tutti.

Hanno fatto scalpore i guru dell’informatica rivelando come diano regole ai figli e limitino l’uso di internet, tablet e smartphone: loro sanno che cosa stanno dando in mano ai propri figli (e a quelli degli altri). Filone di “ingegneri pentiti” che cercano di limitare i danni.    

I BAMBINI NON SONO ALGORITMI

Non si tratta di demonizzare questi strumenti eccezionali. Anche perché sono ormai ovunque e condizioneranno sempre più la nostra vita, fino ad arrivare all’internet delle cose e al 5G. Si tratta invece di comprendere con che cosa abbiamo a che fare, fino a dove possiamo proporli ai bambini per evitare che siano compromessi il loro cervello e la loro crescita sensomotoria, emotiva e sociale. I bambini hanno bisogno di giocare, interagire, muoversi, esplorare l’ambiente, fare esperienze reali prima che virtuali, per sviluppare un compiuto senso di sé, del proprio corpo e delle relazioni. Se li si lascia in balia degli schermi, a balia dagli telefonini, li si espone a cose troppo grandi per loro, pensate non per favorirne la crescita armonica ma per altri fini, principalmente quelli commerciali.  

ATTENZIONE: TENERE LONTANO DALLA PORTATA DEI BAMBINI

Prima di tutto occorre conoscere il fenomeno e comprendere con che cosa abbiamo a che fare. Non sono superpoteri da film di fantascienza, ma quasi ci siamo. Che effetti hanno sulla mente dei bambini? Possiamo lasciarli soli su youtube e su Internet? Sui farmaci e sui prodotti chimici che pure ci aiutano nella vita appare la scritta “tenere fuori dalla portata dei bambini”; nella pubblicità del gioco d’azzardo e sui pacchetti di sigarette è obbligatorio mettere in guardia dai pericoli del loro uso e abuso; sullo smartphone e il tablet dovrebbe comparire qualcosa di analogo rivolto a grandi e piccini? Al di là dell’aspetto più propriamente medico (gli effetti delle onde elettromagnetiche sul fisico), è da tenere sotto controllo il loro impatto sulla sfera psichica: affettivo-emozionale, cognitiva e relazionale.   

ALFABETIZZAZIONE DIGITALE PER ADULTI E RAGAZZI

Un ingegnere, insegnante di matematica, ha scritto il libro “Crescere nell’era digitale – l’uso delle nuove tecnologie nell’infanzia, nell’età scolare e adulta quale futuro?”.  Il suo intento è quello di spiegare in modo semplice come queste nuove tecnologie siano una splendida occasione di crescita e al contempo un grande rischio, e come possiamo imparare a maneggiarle con cura perché non ci invadano.  

Il libro presenta in modo chiaro origini, struttura, potenzialità, caratteristiche dei mezzi informatici e della nuova realtà digitale; spiega il loro impatto sui bambini e i ragazzi (e le due appendici approfondiscono i risvolti del loro uso alla luce delle neuroscienze e in campo educativo). Propone un approccio pratico per gestire la realtà digitale in modo rispettoso e cosciente, evitando un controproducente moralismo quanto l’attuale indifferenza: chiama a prendersi le proprie responsabilità, trasformando questo problema in un’occasione per arrivare a una maggiore autocoscienza.

In particolare invita a prendere specifiche, semplici e circostanziate misure di comportamento che consentono una gestione ragionevole, che prevede provvedimenti ma non meri divieti e sanzioni che possono essere controproducenti: limitazioni di età; definizione di tempi, luoghi  e contesti d’uso; conoscenza da parte dei genitori di software, videogiochi e  app; informazione e padronanza nei campi della sicurezza, della privacy, della netiquette e della prevenzione di reati, dell’ergonomia e della fruzione (parental control e cronologia). Un testo informativo, insomma, ma anche un manuale pratico che consente di ottenere risultati concreti.     

Stefano Fusi

LA SCHEDA DEL LIBRO

Un libro per i genitori, gli educatori e gli insegnanti, spesso disorientati di fronte alle nuove tecnologie digitali. Gli approfondimenti, anche tecnici e pratici, sui vari temi trattati sono sempre accompagnati da spunti di riflessione utilissimi per affrontare le problematiche che possono sorgere in questo contesto, soprattutto tra i più giovani.    

Giorgio Capellani
CRESCERE NELL’ERA DIGITALE 
L’USO DELLE NUOVE TECNOLOGIE NELL’INFANZIA, NELL’ETÀ SCOLARE E ADULTA: QUALE FUTURO? 
© Edilibri srl (2018)
Pagine 176, brossura, f.to 14,5 x 21 cm, Euro 16,00, ISBN: 978-8-886943-86-4
eBook: Euro 8,99 nell'edizione eBook

La diffusione delle tecnologie digitali è inarrestabile. Grazie soprattutto allo smartphone, la loro pervasività giunge fino ai più comuni gesti della vita quotidiana di adulti e bambini. Il testo esamina questo fenomeno e gli effetti che l’uso degli strumenti digitali ha sulla nostra salute. In particolare, guardando i nostri figli, le neuroscienze possono aiutarci a comprendere le delicate dinamiche di un cervello in via di formazione e la distinzione fondamentale delle fasce d’età nei tre settenni: da 0 a 7 anni, da 7 a 14 anni e da 14 a 21 anni, già indicate da illustri pedagoghi. Senza pregiudizi, vengono quindi affrontati i vari temi: l’alfabetizzazione digitale di adulti e bambini; le nuove tecniche didattiche; le patologie digitali, fino ai comportamenti di dipendenza e compulsività; il mondo virtuale dei videogiochi; i social media tra amicizie e solitudine; i rischi di adescamento e la pornografia online; il cyberbullismo e lo stalking; l’intelligenza artificiale e i robot del futuro. In questo scenario, all’apparenza ostile, è tuttavia possibile cogliere una grande opportunità di crescita nella relazione tra noi genitori-educatori e i nostri figli.

L’autore: Giorgio Capellani, ingegnere, dal 1985 al 2014 ha ricoperto ruoli professionali e direttivi nel settore delle Tecnologie Informatiche per aziende multinazionali, in contesti sia nazionali sia internazionali. Da alcuni anni insegna materie scientifiche nelle scuole Steiner/Waldorf a Milano e collabora con i seminari di formazione per insegnanti dei corsi di fisica e chimica.

Prefazione di Sergio Maria Francardo, medico, membro del Comitato tecnico-scientifico di medicina complementare della Regione Lombardia.

.In Appendice testi di Gaetano Colonna, insegnante di letteratura italiana e storia nelle scuole superiori, e della prof.ssa Gertraud Teuchert-Noodt, già direttrice del dipartimento di neuroanatomia e neurobiologia presso la Facoltà di Biologia dell’Università di Bielefeld in Germania.

Indice

Prefazione di Sergio Maria Francardo 

Introduzione

Cap. 1. Pervasività e natura delle tecnologie digitali
La natura della tecnica: funzionare!
La mutazione di senso della tecnica: da mezzo a fine
Internet of Everything
Quanto utilizziamo i mezzi tecnologici

Cap. 2. L’evoluzione e lo sviluppo del cervello umano
Il cervello e le sue aree funzionali
Maturazione ed evoluzione del cervello
Quante intelligenze abbiamo

Cap. 3. L’utilizzo delle tecnologie digitali e i relativi effetti
Alcuni effetti fisici derivanti dall’utilizzo delle tecnologie digitali
Le nuove patologie digitali
Meccanismi di dipendenza e condizionamento

Cap. 4. Dinamiche di apprendimento
Imparare a imparare
Come e quando le tecnologie digitali possono essere utilinei processi di apprendimento

Cap. 5. Vita sociale, relazioni e intrattenimento digitale
Il mondo virtuale dei videogiochi
Social media: insieme ma soli
YouTuber e Fashion Blogger
Pornografia online

Cap. 6. Tecnologia, privacy e diritto
Cyberbullismo, i bulli del nuovo millennio
Reati a sfondo sessuale
Stalking e reati tradizionali commessi in rete

Cap. 7. Che cosa fare?
Ogni cosa a suo tempo
L’esempio degli adulti
Alfabetizzazione digitale
Le regole, proposta di un decalogo

Cap. 8. Uno sguardo al futuro
Infrastruttura tecnologica
Intelligenza artificiale e Big Data
Cyborg e robot

APPENDICE 

Attacchi cibernetici alle reti nervose del cervello. Dove ci porta la rivoluzione digitale?
Intervista a Gertraud Teuchert-Noodt

La missione della scuola nell’era digitale
di Gaetano Colonna

Bibliografia
Indice dei nomi

https://www.edilibri.it/crescere_nell_era_digitale.html

EDILIBRI srl Via Vincenzo Monti 28 – 20123 Milano, tel. 02-48011508 www.edilibri.it   –   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

dal libro: DIAMO I NUMERI

DATI 2018

4 miliardi utenti collegati a Internet

2,7 miliardi di persone utenti di social media

2,2 trilioni di dollari il valore di mercato complessivo dell’information Technology nel mondo (1 trilione = 1000 miliardi secondo la notazione anglosassone)

1,6 zettabyte di dati scambiati su Internet (1 zettabyte = 1021 byte)

7,7 miliardi di SIM nel mondo (pari al 103% del numero di abitanti del mondo)

52% del traffico dati su Internet generato da programmi BOT (“robot”)

95 % dei ragazzi con meno di 17 anni ha un profilo sui social media

2 miliardi di persone iscritte a Facebook nel mondo

1 miliardo di iscritti a WhatsApp nel mondo

12% dei siti online è porno (4 milioni e 200.000)

30% del traffico Internet e costituito da materiale pornografico