CHIARAVALLE, UN CALCIO A 1000 ANNI DI STORIA? NO, GRAZIE!
CHIARAVALLE, UN CALCIO A 1000 ANNI DI STORIA? NO, GRAZIE!
Lo stadio a San Donato Milanese o meglio a Chiaravalle: a che punto siamo?
Hanno detto no già migliaia di cittadini di San Donato Milanese, che stanno chiedendo anche un referendum. Dicono di no perfino i frati di Chiaravalle normalmente silenziosi per vocazione; ma anche la comunità religiosa di Nocetum, porta d’ingresso del parco Vettabbia e promotrice del Cammino dei monaci (https://www.valledeimonaci.org/), e le parrocchie di Chiaravalle e Santa Rita (zona Corvetto), perché lo stadio sarebbe in realtà più vicino a Chiaravalle che all’abitato di San Donato (Chiaravalle fa parte di Milano pur essendo un borgo inserito in ambito agricolo).
CHIARAVALLE, UN CALCIO A 1000 ANNI DI STORIA? NO, GRAZIE!
Lo stadio a San Donato Milanese o meglio a Chiaravalle: a che punto siamo?
Hanno detto no già migliaia di cittadini di San Donato Milanese, che stanno chiedendo anche un referendum. Dicono di no perfino i frati di Chiaravalle normalmente silenziosi per vocazione; ma anche la comunità religiosa di Nocetum, porta d’ingresso del parco Vettabbia e promotrice del Cammino dei monaci (https://www.valledeimonaci.org/), e le parrocchie di Chiaravalle e Santa Rita (zona Corvetto), perché lo stadio sarebbe in realtà più vicino a Chiaravalle che all’abitato di San Donato (Chiaravalle fa parte di Milano pur essendo un borgo inserito in ambito agricolo).
La nipote di Enrico Mattei (il patron ENI creatore di Metanopoli – la parte di San Donato più prossima all’abbazia di Chiaravalle) ha scritto al Vescovo chiedendogli di opporsi. Il presidente del Municipio 5 di zona milanese coinvolto, Natale Carapellese, è contrario, ed è in stretto contatto con il limitrofo Municipio 4, anch’esso a due passi dal terreno previsto per lo stadio. Anche il Parco Agricolo Sud Milano ha preso posizione contraria, sia per quanto riguarda i terreni compresi nel parco che dovrebbero diventare parcheggi a fianco dell’area dello stadio sia per l’impatto generale sul parco agricolo. (Nel frattempo si viene a sapere che è stato scelto un nuovo direttore del Parco, dalla Regione che si è presa carico dello stesso. Accidenti: a pensar male....) Dicono di no molti abitanti di Chiaravalle (comune di Milano, ma a 500 metri dall’eventuale stadio e sede di parcheggi): l'associazione Borgo di Chiaravalle ha chiesto il vincolo UNESCO sull'area, per la presenza dell'abbazia e dell'altra abbazia di Viboldone). Si comincia a discuterne fra gli abitanti di Poasco (frazione di San Donato, anch’esso a due passi dall’area minacciata) e fra quelli delle zone limitrofe: Rogoredo, San Giuliano Milanese, Corvetto.
Per motivi spirituali, naturalistici, di salute pubblica e di impatto ambientale, si dice no allo stadio e ai connessi centri commerciali, grattacieli, concerti, nuovi svincoli. Siamo nella metropoli più inquinata d’Europa, si vuole continuare a distruggere suolo e a togliere spazi verdi e liberi?
Molte voci sono contrarie ora per altri motivi fra cui il Sindaco di Milano, a favore della ristrutturazione dello stadio di San Siro, il benemerito Meazza. Anche Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, oggi si augura che le squadre restino a San Siro (https://www.youtube.com/watch?v=Ubt6x_qCvEA).
Lo stesso vescovo milanese Delpini, sollecitato sul tema in un’intervista (https://www.radiolombardia.it/2024/03/15/delpini-contro-lo-stadio-a-san-donato-troppo-vicino-allabbazia-di-chiaravalle/) ha risposto: “Non ho un pensiero però certamente credo che vada molto approfondito l’impatto. Ecco, è chiaro che chi ha bisogno e diritto di divertirsi, di praticare il calcio e di renderlo praticabile deve trovare le condizioni adatte, ma questo non dà diritto a praticare qualunque azione, soprattutto in certi ambienti che hanno una certa delicatezza”.
Perché allora costruire nuovi stadi a Milano? Solo per le mire speculative o per il desiderio dei proprietari delle squadre di venderle a un prezzo maggiorato sfoggiando lo stadio di proprietà? Proprietari che poi non si sa bene neanche chi siano, viste le recenti indagini in particolare sull’assetto societario del Milan, che si sospetta sia ancora proprietà di un fondo americano specializzato nel comprare e rivendere società non proprio per fini umanitari; ma anche l’Inter non sembra in buone acque.
Lo stadio a San Donato, insomma, sarebbe un puro business privato a scapito di un territorio prezioso e insostituibile. E un disastro ambientale: lo spiega la professoressa Arianna Azzelino che insegna Valutazione di impatto ambientale dell’inquinamento al Politecnico di Milano (vedi i suoi interventi nelle assemblee tenutesi a San Donato e a Chiaravalle).
Ritorno al Meazza?
Il Sindaco di Milano, nell’invocare oggi il ritorno al Meazza delle due squadre sostenendo la ristrutturazione, non sposa certo la causa ambientalista o quella spirituale, ma si appella ai disagi dei tifosi costretti ad andare in zone dove non ci sono servizi né metropolitana.
Entro tre mesi si dovrà decidere. Sull’iter amministrativo e politico è utile leggere questo articolo da Il Sud Milano. https://www.ilsudmilano.it/2024/03/15/meazza-ristrutturato-entro-tre-mesi-si-decide/
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Il Milan sembra insistere sul volere lo stadio in quell’area a due passi dall’abbazia millenaria. Senza considerare che si tratta di una zona storica unica, angolo di verde e di monumenti antichi che entrano in città, a testimonianza del retaggio di una metropoli moderna ma nata anche dall’agricoltura. E deridendo le opposizioni e minimizzando l’impatto dello stadio, dicendo che lo fa per eliminare lo spaccio di droga. Commovente, non fosse che nelle curve degli stadi si spaccia notoriamente molto di più che sotto gli svincoli autostradali.
Quella che attornia l’abbazia è una zona verde recuperata dopo anni abbandono e incuria, di cui dovremmo essere fieri per la bellezza e il respiro che donano a tutta la città. Il vicino parco della Vettabbia e quello del Porto di mare sono stati resi da discariche che erano, di rifiuti e amianto, un polmone per tutti i cittadini. Vogliamo renderli aree di traffico e parcheggio selvaggio e nuovo cemento?
Che si può fare allora, da semplici cittadini contrari a questi scempi?
Informarsi e diffondere le informazioni.
Iscriversi al Comitato No Stadio di San Donato Milanese https://www.nostadiosdm.it/ https://www.facebook.com/profile.php?id=61551300305461
Firmare le petizioni (una è quella contro lo stadio rivolta alle istituzioni: https://www.change.org/p/salviamo-l-area-san-francesco-di-san-donato-milanese-nostadio), l’altra è rivolta al Vescovo Delpini in difesa di Chiaravalle: https://www.change.org/p/arcivescovo-salvi-chiaravalle-da-un-nuovo-stadio).
Partecipare agli incontri informativi promossi dai comitati e dalle associazioni su questo problema.
Scaricare come immagine, stampare e diffondere il volantino riportato più sotto.
L’associazione Borgo di Chiaravalle e il Comitato No Stadio di San Donato, attivo da mesi, hanno raccolto le adesioni di molte associazioni milanesi e dell’area a un appello-manifesto. Fra gli altri ha aderito la rete dei comitati milanesi, a testimonianza che il problema è sentito in tutta la città.
Chi vuole può scaricare come immagine, stampare e diffondere il volantino riportato più sotto.
No! Stadio a Chiaravalle – sì alle cicogne è il manifesto-appello sottoscritto da:
in ordine alfabetico (altre adesioni stanno arrivando)
Acqua Bene Comune – Comitato Milanese Acqua Pubblica
Associazione Borgo di Chiaravalle
Associazione Terra rinata
Associazione Gruppo Verde San Siro
Baiamonti Verde Comune
CasaPace Milano
Chiaravalle Parco delle Rimembranze
Comitato per la tutela del verde cintura urbana di Milano – Parco Ovest
Comitato No Stadio San Donato Milanese
Comitato Popolare Difesa Bosco Falck
Comitato Villa Angelino
Compagnia della Ciribiciaccola
Facciamo l’appello!
GreenSando
GuardaMilano
Parco La Goccia
Parco Piazza d’Armi – Le Giardfiniere Milano
Rete dei Comitati di Città Metropolitana di Milano
Terzo Paesaggio
WWF Martesana-Sud Milano
Ecco il testo integrale dell’appello, diffuso sui social, negli incontri e nei presidi a Chiaravalle e San Donato.
Ed ecco il testo diffuso dai Frati di Chiaravalle, da Nocetum e dalle comunità parrocchiali.
Il borgo di Chiaravalle, sito nella periferia sud-est di Milano, è un’oasi immersa nella natura. All’interno del Parco Agricolo Sud, sotto tutela dei Beni Ambientali, vanta anche il Parco della Vettabbia e il Boschetto di Rogoredo, da anni ormai bonificato e reso fruibile.
Il borgo, poi e soprattutto, è caratterizzato dall’Abbazia dei monaci cistercensi, presenti in Chiaravalle sin dal 1135.
Chiaravalle, pertanto, oltre a essere una un’area ad alto valore ambientale, è anche un luogo dello spirito, che calamita da sempre “fuori porta” tanti milanesi (e non solo) per le liturgie quotidiane e soprattutto per quelle dei giorni festivi.
La Ciribiciaccola richiama durante il giorno i fedeli, invitandoli al silenzio per la preghiera e per la contemplazione.
Un mese fa nel Comune di San Donato è stato reso pubblico il progetto di un complesso, che dovrebbe sorgere nell’area verde di San Francesco, nella Valle dei monaci, all’interno di questo di questo patrimonio di dimore rurali e di architetture religiose.
Il progetto ha la sua primaria ragion d’essere nella realizzazione di uno stadio di 72.000 posti per partite di calcio e per concerti: al suo centro sorgerà anche un teatro auditorium e il parco Legoland al coperto, per bambini e famiglie.
Il complesso sarà attivo ogni giorno dell’anno. A progetto approvato, i lavori dovrebbero iniziare a fine 2024, mentre l’inaugurazione dello stadio è attesa per la stagione 2028-2029.
Quali saranno le conseguenze per Chiaravalle, considerando che il complesso di San Donato, nell’area verde di San Francesco a soli 800 metri dal Borgo, utilizzerà anche migliaia di metri quadri della cinta del Parco Sud di Milano per parcheggi, piste ciclabili e verde attrezzato?
A Chiaravalle per l’elevato consumo del suolo l’unità ecosistemica complessa sarà violentata. Oltre alla distruzione del verde e alla compromissione dell’habitat, di elevato interesse per molte specie animali presenti nei parchi, si avrà un forte impatto sulla qualità dell’aria, tipico della città metropolitana, con auto che transiteranno nel Borgo, solo di passaggio o alla ricerca di un parcheggio “selvaggio”.
Distruggendo l’alto patrimonio artistico-culturale e le cascine circostanti, Chiaravalle, poi, non potrà più essere considerata un luogo dello spirito soprattutto per l’inquinamento acustico prodotto dagli eventi che saranno celebrati nello stadio. Invano allora la Ciribiciaccola inviterà monaci e fedeli al silenzio, alla preghiera e alla contemplazione.
Sollecitiamo pertanto le amministrazioni comunali di San Donato e di Milano e la Diocesi di Milano di fare in modo che siano evitati questi danni irreversibili alla nostra casa comune.
La Comunità monastica la Comunità parrocchiale di Chiaravalle il Centro Nocetum.
I lettori di questo manifesto, che intendessero comunicare ai firmatari le proprie considerazioni sull’argomento, sono invitati a farlo in due distinte modalità: Mediante un messaggio di posta elettronica, inviato a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; oppure mediante un biglietto, inserito in una cassetta presente nei luoghi dove il manifesto sarà esposto.