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Quanta vita al cimitero! L'oasi segreta di Crescenzago

Scritto da Stefano Fusi. Postato in Non categorizzato

QUANTA VITA AL CIMITERO!

La piccola giungla spontanea nell’ex cimitero di Crescenzago è un’oasi di biodiversità dal grande valore scientifico ed educativo

Crescenzago è un quartiere della periferia a nord-est di Milano. Appena dentro la tangenziale, di fronte a Cologno Monzese e vicino alla stazione MM di Cascina Gobba, è abbellito da un tratto del naviglio della Martesana ricco di verde e di ville antiche (famosi i glicini di Villa De Ponti). Da qui passa la pista ciclabile che porta i cittadini verso la campagna e l’Adda.

Era un comune, poi nel 1923 fu inglobato nella Milano che cresceva. Come ogni paesino, Crescenzago aveva un municipio, oggi sede di associazioni, cascine e casette e un cimitero. Quel cimiterino restò per un po’ anche con la nuova amministrazione ma fu poi dismesso, sconsacrato e svuotato dai resti dei defunti, trasferiti a Lambrate. Ed è rimasto chiuso per sessant’anni. Oggi è diventato una piccola e sorprendente giungla metropolitana, su meno di un ettaro chiuso dalle mura e da due cancelli. A dimostrare che il fertilissimo suolo milanese che resiste ancora sotto la crosta urbana, appena può ricaccia ostinatamente e spontaneamente una vegetazione selvatica. Il cimiterino quindi è una testimonianza storica e ambientale importante, fatte le debite proporzioni, quanto quelle dei boschi spontanei sorti a Piazza d’Armi a Baggio, alla Goccia alla Bovisa e al Porte di mare: terreni restati chiusi a lungo o abbandonati e non maneggiati da esseri umani riprendono vita da sé.

Un sopralluogo del 2023 del botanico del Museo di Storia naturale di Milano Gabriele Galasso e dell’agronomo Alberto Guzzi vi ha trovato un centinaio di specie vegetali diverse. Ci sono ailanti e robinie, alberi cosiddetti “infestanti”, molto resistenti, pionieri dei luoghi abbandonati. Ma ci sono anche alberi autoctoni (olmo, pioppo, gelso, acero; in particolare spicca il raro Celtis occidentalis, un tipo di bagolaro che sia coltivato che spontaneo non si trova facilmente a Milano), arbusti e liane (alloro, rovi, sambuco, edera, artemisia, vitalba e luppolo), fiori (fra cui il tasso barbasso, il bel fiore giallo dalle molte proprietà curative, le rose selvatiche, il convolvolo, il tarassaco). Insomma, una piccola oasi spontanea di biodiversità, rara a Milano e quanto mai preziosa per la ricerca scientifica,  l’educazione e la didattica. Uno scrigno da tutelare.

Nella microforesta ci sono comunque i segni della presenza umana circostante: rifiuti qua e là, galline che razzolano scappate da un vicino rudere prima abitato, pecore che belano - ma non sono qui dentro, sono appena fuori dal muro che ancora chiude il cimitero, in uno spazio con animali vicino a un locale bar-ristorante.

Mi guida nella visita Serena Crocco, filosofa-artista teatrale che ha scoperto da poco il luogo e attraverso il sostegno di Casa degli Artisti lo sta riaprendo alla cittadinanza. Abitanti, giovani e bambini della zona sono stati coinvolti in happening artistici, anche rivolti a non udenti, e nel recupero della memoria del luogo (del resto, si trova in via del Ricordo!) Alcuni anziani rimembrano ancora di parenti là sepolti. Ma gli abitanti ora si sono attivati anche nella pulizia del boschetto, luogo defilato che dunque attira i soliti idioti i quali scaricano materiali anche gettandoli al di là del muro, oltre che fuori del muro lungo la strada. In passato ci furono anche episodi di spaccio e attendamenti abusivi. 

L’idea è di tutelare la piccola straordinaria riserva naturale che si è creata qui, per non lasciarla al degrado e perché non sia cancellata da qualche progetto edificatorio. Anche in questa zona urbana di confine la cementificazione ha colpito duro, vedi le vicine torri del quartiere Adriano che spuntano appena al di là della stradina e le altre ben più alte “Park Tower” che incombono sul vicino Parco Lambro (note perché indagate per abusi edilizi, al solito).

Il terreno dell’ex cimitero è comunale, e si sta quindi cercando di ideare un patto ci collaborazione con il Comune di Milano, che per ora ha concesso di entrare dando le chiavi. L’intento è di fare nuove esperienze e nuove visite. Vale davvero la pena di esplorare la microforesta, in cui nel fitto verde spuntano cappelle familiari diroccate e ossari svuotati: è una piccolissima ma suggestiva succursale milanese di Angkor Vat, il famoso complesso di templi cambogiani sommersi dalla vegetazione. Anche qui le piante hanno preso possesso dei monumenti come a far rivivere un passato antico. E spuntano per terra molte conchiglie di chiocciole dalla forma spiralica, rappresentazione simbolica e naturale del tempo, che sono state protagoniste di una delle performance poetiche.

Oggi fa proprio caldo, ma la piccola oasi dà aria e frescura. Si esce sulla stradina laterale di Crescenzago e per un attimo sembra di essere in campagna: appare perfino un signore che procede lentamente in bici con tanto di cappello di paglia e sporte sul cestino della due ruote, neanche fossimo nel Pavese o in Lomellina. Sarà comparso per dirci qualcosa? I suoi antenati magari erano sotto quella terra?

 

Per informazioni e per le prossime visite: pagina facebook Via del Ricordo, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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La quercia magica e il cervo volante al Parco del Roccolo

Scritto da Stefano Fusi. Postato in Non categorizzato

La quercia magica e il cervo volante al Parco del Roccolo

Un parco sovracomunale che completa il corridoio ecologico fra il Ticino e Milano a Nord-Ovest della metropoli: ciò che resta della foresta che trovarono i Celti fondatori di Milano, secondo la leggenda. Con alcune sorprese.  

Quando la scrofa semilanuta si fermò e i Celti s’insediarono nella radura, nell’embrione della Terra di Mezzo – Mediolanum – Milano (così narra la leggenda), sicuramente in quei boschi c’erano molte querce centenarie. I druidi le adoravano e vi celebravano le cerimonie, con tanto di falcetto per prendere il vischio  dai loro rami, così narra Cesare. La quercia può diventare molto longeva. Di ghianda in ghianda, e fra una ghianda e l’altra, dura molto più di noi umani. Ci guarda dal folto. Oggi ne restano ben poche, dove un tempo era tutta foresta. Un battito di ciglia in termini storici e naturalistici, e oplà eccoci in pieno antropocene, l’era nella quale tutto è fatto a nostra immagine e somiglianza. Nell’area metropolitana di Milano, massima espressione di quest’era esaltante quanto funesta per ciò che riguarda le piante e gli animali non umani, ce ne saranno qualche centinaio? O decine? Alcune sono qui, e restano a farci da antenati vegetali, nel corridoio ecologico Ticino-Milano di cui ho parlato qui>>: http://bit.ly/307QmAW

Le più antiche querce, forse, sono quelle del bosco di Vanzago, protette dall’oasi del WWF. Le altre sono appena fuori, nel Parco del Roccolo, un PLIS (Parco Sovracomunale di Interesse Locale). Sono 1.810 ettari tra i Comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago. Il parco è all’80% agricolo ma vi restano molti filari, dove si rifugiano molti animali compresi quelli transfughi da Vanzago (e braccati dai cacciatori: ma in molte aree del parco la caccia è vietata). Ma vi sono piccoli boschi significativi, testimonianza delle foreste di 2000 anni fa e oltre, prima che i Romani arrivassero a squadrare e dissodare (ci sono strade, qui, ancora impostate sulle loro direttrici).

 Nel visitare il bosco, per non farci mancare nulla, le guide del Parco rievocano gli antichi riti aggiornandoli: attorno alle querce “magiche” si prende una ghianda e si esprime un desiderio, circondando in cerchio le due querce che fanno da porta sul sacro, attorno a un cerchio di pietre. L’idea è che la forza della quercia aiuta a realizzare i propri desideri. E in effetti la ghianda è simbolo pluriconvalidato anche da illustri psicanalisti, oltre che dalla tradizione. È una normale visita naturalistica al parco, ma questo spunto di ecologia profonda è quanto mai in tono con il minuscolo bosco di Arluno che sopravvive all’interno di questa area.

Alle querce magiche si portano anche doni e preghiere, e sono stati dedicati addobbi e omaggi di vario genere. Ci vuole poco a sentire che gli alberi sono sinceramente riconoscenti.  

Ci sono altri boschetti meno estesi (bosco della Brughierezza e appunto bosco del Roccolo), e comunque sono dominati da robinie, querce rosse e ciliegi tardivi, tutti alberi “immigrati” da altrove e divenuti preponderanti nei secoli. Ma anche i loro filari lasciati fra i campi, come dicevo, sono qualcosa di essenziale per gli uccelli selvatici e i piccoli mammiferi che qui si rifugiano e possono transitare in sicurezza fra una distesa coltivata e l’altra. Specialmente i rapaci notturni (che infatti sono stati scelti per essere rappresentati nel logo del Parco), ma anche i diurni, i picchi e gli uccelli acquatici (è una zona poco umida ma ci sono canali dal vicino Villoresi). Fra i mammiferi ci sono i caprioli che scappano da Vanzago, le volpi, i ghiri e gli scoiattoli.

Il Parco è attivissimo a organizzare visite guidate e iniziative di educazione ambientale. Una delle più interessanti: il censimento dei cervi volanti, i mitologici insettoni che da bambini conoscevamo tutti bene (tranne i più urbanizzati), e che qui pare abbiano resistito all’avanzata del cemento e delle strade. È il più grosso coleottero d’Europa, bello quanto inquietante. È messo in pericolo dalla dissennata politica del rimuovere i tronchi degli alberi più grandi quando cadono a terra. Sarebbe invece il caso di lasciarli, come nelle oasi e riserve naturali e come qui ad Arluno, affinché il terreno si rigeneri.

(Fra parentesi: in un impeto di horror, qui vicino si vuole costruire una discarica, anzi le cose sono già abbastanza avanti. Sparuti ma decisi verdi del luogo si oppongono, speriamo resistano come i Celti di Asterix). 

 Il Cervo Volante

Per arrivare al parco del Roccolo da Milano si prende l’autostrada per Torino e si esce ad Arluno, o si va lungo le strade statali e provinciali da Rho.

Per tutte le informazioni: www.parcodelroccolo.it

 

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UN FUTURO DIGITAL FREE

Scritto da Stefano Fusi. Postato in Non categorizzato

RETE, SMARTPHONE E TABLET AI BAMBINI E AI RAGAZZI?

LA PROPOSTA DI UN FUTURO “DIGITAL FREE”: RESPONSABILITÀ, COMPETENZA E CONSAPEVOLEZZA PER CONOSCERE E PADRONEGGIARE I MEZZI DIGITALI

Ingegnere, 59 anni, Giorgio Capellani ha lavorato per anni con ruoli dirigenziali per IBM e HP; ora insegna materie scientifiche nelle scuole Waldorf a Milano.  Poiché si è occupato professionalmente di personal computer, tablet e tecnologia digitale, sa di cosa si parla quando ci si occupa di questi strumenti. Da alcuni anni, vista la loro pervasività, mette sull’avviso genitori ed educatori: occorre conoscerli meglio per padroneggiarli. Non li rifiuta: anzi, li vede come una straordinaria occasione per un salto nel nostro livello di coscienza. Ne parla nei suoi incontri e nel suo libro “Crescere nell’era digitale”, appena pubblicato con Edilibri (Milano, 2018)>>leggi qui la scheda del libro. Lo incontriamo in occasione di uno di questi incontri, rivolto ai genitori di un piccolo asilo privato in zona Darsena. Una ventina di genitori molto interessati, attenti e partecipi. 

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Contatti

 

Stefano Fusi                                               

Stefano FUsi

Indirizzo:

Via Boncompagni, 25 - 20139 Milano (MI) - Italia

Telefono:

+39 333 3481427

Sito internet:

https://www.naturalspirit.it/

Email:

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Testimonianze sulle Carte sciamaniche

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Testimonianze sulle Carte sciamaniche di Stefano Fusi

 

... ti scrivo innanzitutto per dirti che i tuoi lavori mi rapiscono. Interagisco con le tue carte che, più che uno strumento di divinazione, si sono rivelate portali verso esperienze energetiche nel Qui e Ora.
Sarah T. 

Ho provato per la prima volta le carte sciamaniche di Stefano Fusi tra gli alberi e davanti all'acqua, in immersione panica con la natura. Le immagini dipinte sulle carte hanno preso vita, accordandosi al momento presente ed evocando un percorso che mi raccontava di me: contemplando ciò che era già stato, mi suggerivano come procedere, a cosa tendere, cosa poteva giocare a mio favore e cosa a sfavore, qual era l'aiuto che potevo invocare rispetto alla domanda che avevo posto alle carte. Perché i disegni sgorgati dal cuore e dalla mano di Stefano sono energie archetipiche vive, reali e mitiche al tempo stesso. Sono esseri che ci sussurrano all'orecchio e ci tolgono un velo dagli occhi, mentre ci guidano alla riscoperta del nostro potenziale, della nostra origine e del nostro approdo, in una dimensione che ci riunisce al Sacro. Monica S.

Ho conosciuto le tue carte tramite un’amica le aveva acquistate ed è stato amore a prima vista. Ho un paio di tuoi mazzi, li adoro, li uso personalmente in vari modi, dal pescare la carta giornaliera a quella settimanale. Le uso per chi me lo chiede come aiuto, e in mille altri modi. Tra l’altro, io faccio l’infermiera in una comunità riabilitativa per pazienti psichiatrici a Milano: non hai idea di quali e quante storie fantastiche emergono distribuendo una carta a ciascuna persona! Emergono racconti nuovi ma soprattutto emozioni dimenticate in qualche angolo dell’infanzia! Sono davvero un grande aiuto, grazie. Sara C. 

Ciao Stefano, con gioia ti devo dire che ho acquistato anche l'altro mazzo delle tue splendide carte, "Spiriti della Terra e del Cielo" e finalmente dopo aver testato per alcuni mesi sia su me stesso che sugli altri come promesso posso dirti qualcosa in più sulle carte "Sacra Natura". Le immagini sono uniche, molto dettagliate e visionarie, mai visti di mazzi così belli. Gli elementi della tradizione totemica e sciamanica si fondono con quella degli elementi naturali di derivazione più europea. Hanno diversi modi per essere lette, e per alcuni versi hanno una logica di lettura molto vicina a quella dei tarocchi classici o almeno così può sembrare come primo impatto se ci si sofferma solo sulla descrizione del libricino, che devo dire è fatto davvero bene. Ma queste carte a mio avviso sono molto di più! Se ci si lascia andare alla propria sensibilità e immaginazione possono essere delle alleate molto potenti, sono precise nella descrizione, vanno dirette al punto e mettono immediatamente luce su quei blocchi emotivi che non ci permettono di evolvere nella vita, ci raccontano da dove derivano e ci insegnano ad ascoltarci. Sono dei veri strumenti di guarigione. Le ho usate inizialmente solo con me stesso, sono stato fedele agli schemi che proponevi nel tuo libro e già da subito hanno saputo descrivere la mia situazione emotiva ed energetica in maniera davvero precisa. Da un anno sto lavorando in particolare su alcuni blocchi del primo e terzo chakra e le carte hanno confermato le mie ipotesi a riguardo e da dove potesse derivare questo ristagno energetico. Successivamente prendendo più contatto con loro ho ripetuto gli schemi che facevo quando leggevo unicamente i totem indiani, inserendo lo stesso rituale e la stessa numerologia del 9 e sono rimasto ancora di più sorpreso e affascinato da queste carte, avendo oltre gli animali totemici tradizionali altri non convenzionali e fondendoli con gli altri elementi della natura. La lettura diventa ancora più precisa ed ampia, c'è una sinergia straordinaria tra tutti gli elementi. Finalmente in seguito ho cominciato a testarle anche su conoscenti e anche qui di nuovo risultati sorprendenti, non solo per quanto riguarda la lettura, ma soprattutto per il loro forte potere di guarigione. Molti e molte di loro a distanza di settimane sono tornati dicendomi che stavano meglio, che hanno cominciato a colloquiare con la loro parte intima, hanno cominciato a trovare la forza e il coraggio nel voler superare alcuni blocchi e più di una persona mi ha raccontato di aver provato dei veri e propri benefici sia fisici che psichici. Quindi che dire Stefano, Grazie. Emanuele L.

Uso regolarmente le tue carte, sono davvero ispiranti, sono diventate parte integrante della connessione con la Sorgente creativa, nei miei workshops di pittura intuitiva. Grazie di questo dono che hai fatto al mondo ! Le uso per me stessa , prima di un lavoro, sia prima di dipingere o scrivere o condurre un gruppo, formulo prima la mia intenzione, poi pesco una o più carte. La lettura è intuitiva . Molte mie allieve le hanno apprezzate ...le immagini che hai dipinto sono magnifiche, sono chiavi che aprono Il nostro immaginario arcaico. Per me funzionano da tramite per accedere al sogno e alla visione e poi all'azione. Marina A.

Conosco Stefano da anni e ho avuto l’onore di sperimentare le sue carte ancora prima che venissero stampate. Da anni oramai un rito mattutino scegliere la carta del giorno e ogni volta la carta scelta rivela strumenti preziosi. Oltre a sperimentarle nel mio personale quotidiano ho da subito iniziato a sperimentarle nei seminari che conduco (seminari, intensivi, ritiri sul sentiero sciamanico). Un’esperienza molto potente è stato mettere a disposizione le carte nel Cerchio Sacro. Ogni partecipante da uno spazio di presenza e sincronicità è stato invitato a scegliere una carta e posare il proprio sguardo su di essa ricevendola attraverso il respiro e immaginando se stessi di camminare all’interno del simbolo rappresentato dalla carta stessa.  Esplorare e sentire la forma, il colore, il simbolo. Come passo successivo i partecipanti sono stati invitati ad alzarsi in piedi, ad indossare una bandana sugli occhi e, respirando e con movimenti circolari antiorari, di immaginare di fondersi nel simbolo della carta  e agire il simbolo stesso attraverso la danza. Danza che va a concludersi con un movimento circolare orario per uscire dal simbolo e a seguire rilassamento attraverso il quale i partecipanti hanno l’opportunità di sedimentare e integrare l’esperienza. Dalle condivisioni ho potuto essere testimone di tanta trasformazione, comprensione, conoscenza, chiarezza. Nirava

Conduco seminari e incontri di sciamanesimo. Da poco ho conosciuto le Carte sciamaniche ma le ho già integrate nel mio lavoro, ho trovato una mia via: le faccio prendere e tenere sul cuore senza guardarle, faccio vivere l’esperienza del viaggio sciamanico e solo dopo, nella condivisione, le faccio guardare. È impressionante come le carte che ciascuno “pesca” siano sempre proprio quelle che corrispondono al viaggio e come guardarle insieme poi ci porti insegnamenti importanti. Mi stupiscono ogni volta, sono molto potenti, sono grata a te e all’universo che me le ha fatte incontrare. Imparando a leggerle imparo anche ad ascoltarmi e a fidarmi di me stessa. Virginia B. 

Ho conosciuto Stefano poco tempo fa, "non dirmi niente di te chiediamo alle carte...!" Hanno parlato per me e da allora ogni giorno mi vengono in mente per la chiarezza e la profondità con cui mi sono sentita riconosciuta. Credo nella sincronicità spiegata da Jung e ogni giorno la sperimento, con stupore, nella vita. Propongo lavori e workshop sugli archetipi perché desidero imparare sempre meglio a dialogare con i simboli che mi parlano nei sogni, nel Focusing attraverso il corpo e sono il linguaggio universale del Creato. Le carte di Stefano usano proprio questo linguaggio con la potenza della visione sciamanica che da sempre studio e da sempre mi affascina. Maria D. 

Da sempre sono appassionata al simbolo e il suo dispiegarsi nella realtà come la conosciamo.  Spesso mi muovo nel mondo ascoltando i segni nella natura, i segnali nelle strade che percorro, frasi,  e incontri di persone spesso rivelatori di messaggi profondi. Le carte sciamaniche di Stefano Fusi a mio parere vibrano in questa essenza del simbolo. Ho avuto il piacere di partecipare a qualche sessione di gruppo e anche individuale sulle carte sciamaniche e ogni volta ho potuto constatare che a ogni svelamento della carta per ogni persona, me compresa, giungeva la carta il cui tema aiutava a fare maggiore lucidità in una situazione, ad approfondire o a vederla da un altro punto di vista. Le immagini delle carte sciamaniche evocano luoghi, persone, immagini, suoni facilitando la comunicazione tra parte di noi nascoste o ancora non riconosciute. Ogni volta che scopro una carta, mi scopro e/o riscopro nuovi modi di esistere e muovermi. Grazie Stefano. Francesca P.

Le carte sciamaniche di Stefano Fusi sono straordinarie: vibrano di energie archetipiche e comunicano con immediata semplicità. Le verità sono sempre semplici e molto dirette. La prefazione di Lorenzo Ostuni, grande maestro, è un battesimo che ne sancisce il valore. Monica C.

Conduco un gruppo di danzaterapia da 4 anni con pazienti che sono state o sono in analisi da me da anni, oramai sono allieve più che pazienti. Ieri ho proposto un riscaldamento corporeo attraverso la musica con l'indicazione di prendersi cura attraverso il movimento lento e consapevole di tutte le proprie parti del corpo, poi ho sistemato le carte sciamaniche coperte sul pavimento a spirale e ho invitato a sceglierne solo una coprendo la scritta. Poi ho chiesto loro di lasciarsi andare ad intuizioni libere associazioni di immagini partendo da ciò che suggeriva la carta restando legati alle emozioni e di accompagnare queste immagini con il movimento. Ognuna partendo da queste associazioni ha creato una danza per la propria carta in seguito si poteva integrare anche la scritta. Hanno creato danze meravigliose esprimendo emozioni molto intense. In seguito abbiamo condiviso i vissuti in gruppo, poi ho fatto ancora un gioco di danza terapia a coppie e alla fine ho letto i significati delle carte. Laura M.

Leggo le carte da anni, i tarocchi e altre sibille; le interpreto anche ad amici e conoscenti  e offro consulti a persone che si rivolgono a me per aiuto. Ora utilizzo solo le tue carte! Appena le hai presentate ho capito che sono potenti, infatti mi avevano "stregata"... quando le leggo mi succedono cose sbalorditive e le persone restano a bocca aperta; una mia amica che legge le carte secondo altri metodi è rimasta esterrefatta per la precisione dei messaggi che arrivano dalle carte sciamaniche. Mariangela C.

Le tue carte sciamaniche sono molto belle ed ogni mattina ne scelgo una per verificare quale potrebbe essere l'energia e la direzione della giornata. Mi aiutano molto e ormai sono diventate mie amiche! Donatella C.

Ho avuto il privilegio di poter usare le Carte Sciamaniche dal vivo potendone apprezzare la vibrante fragranza. Sono contenta che vengano pubblicate. Sonia P.

Ho scoperto le carte da un anno e da allora le leggo spesso, in certi periodi tutti i giorni. Le leggo anche ad amici e conoscenti, ogni volta con risultati incredibili. La cosa che colpisce di più è come ciascuno vi trovi riflesso quello che sta vivendo in modo immediato. Grazie! Giovanni E.

Ho trovato affascinanti i disegni di queste carte, riescono a ispirare sensazioni forti, che molto spesso corrispondono proprio al significato della carta stessa. Bella l'idea delle tre "interpretazioni" , ognuna arricchisce a suo modo la lettura delle carte. Antonella - Recensione su Il Giardino dei libri

Uso regolarmente le tue carte e sempre sempre mi rispondono in modo preciso. Grazie! Sabrina V.  

Oggi per la prima volta ho fatto una divinazione con le Carte sciamaniche e le rune assieme. E' uscita una bella coppia di simboli…  stanno bene assieme. Sono entusiasta, le Carte sciamaniche sono davvero belle, bellissime immagini che danno risposte con tanta precisione alle domande fatte. Grazie Stefano. Lorena R. 

Ho scoperto di avere un dono mentre le leggevo e ho trovato l'amore. Luca D.

Buone carte che aiutano a riflettere nel corso della giornata. Fabio - Recensione su Il Giardino dei libri

Stupendo. Energia allo stato puro. Con immagini meravigliose. Recensione anonima su Google libri

Nell'organizzare una festa per promuovere un "giardino condiviso", mi è stato chiesto di portare qualcosa di gioioso che aggregasse e creasse armonia. Meditando mi è arrivato: "Porta le carte sciamaniche di Stefano che parlano ai cuori direttamente con semplicità". Ho accompagnato le persone venute spontaneamente a provare l'esperienza mostrando loro semplicemente la modalità di lettura e suggerendo l'ascolto di ciò che le immagini delle carte gli evocassero  nel profondo. Sono venute persone di tutte le età, con storie e personalità molto differenti. Chiedevo loro di raccontare da quale sfumatura, da quale figura della carta venivano colpiti, che cosa rappresentasse per loro in quel momento del loro cammino.  In alcuni piccoli particolari leggevano la difficoltà, in altri della stessa carta l'occasione per il superamento della stessa. Tutti hanno sentito con commozione il messaggio di ogni carta, tutti hanno saputo collegare e tradurre in "direzione personale" l'esperienza vissuta. Mi rimandavano verbalmente di cogliere un senso di fiducia, forza e bellezza, come se si sentissero sostenuti da quanto si era svelato ai loro cuori. Ognuno ha saputo ascoltare, in termini di potenzialità e trasformazione, anche le carte più "difficili", come "la morte" o "la malattia" o "la chiamata". Alla fine della loro osservazione e del loro racconto leggevo il responso scritto che c’è nel libro che accompagna le carte; spesso mi veniva chiesto di rileggerlo, poiché aggiungeva elementi di consapevolezza a ciò che era già giunto loro attraverso l'immagine. Il testo di ogni carta, mi dicevano le persone, portava leggerezza e gioia anche se il messaggio comportava un "impegno", un "lasciare andare", un "grosso lavoro su di sé" o "il riconoscimento di un limite o una ferita". Alla fine del giro di carte tutti mostravano gratitudine e commozione e dicevano "che belle queste carte"! Anche per me è stata commozione nel sentire negli occhi, nel cuore, nella pelle, la luce meravigliosa che ogni persona è e che  porta al mondo: siamo un unico immenso cielo. Grazie grazie! Anna C.  

Le carte di guarigione sono ricche di colori forti e dissonanti che catalizzano l'attenzione sul simbolo o su un particolare. Questo aiuta l'intuito a viaggiare liberamente, accompagnato dalla parola che rappresenta la parte razionale, che canalizza l'attenzione verso la concretezza. Le utilizzo da sole o insieme ad altre carte intuitive nelle mie letture e consulti. Rossella G. 

I seminari con le Carte sciamaniche

Ci tenevo a farti un ringraziamento speciale per ieri, sei stato molto bravo, hai interagito con noi, con calma, pazienza ed attenzione. È stata veramente una giornata proficua, una tra le mie più belle esperienze, fino ad ora. Daniela B. 

Veramente uno splendido momento di condivisione, ricerca e introspezione.. dove l'energia del gruppo, mediata da Stefano, ha fornito a tutti i partecipanti spunti e nuovi strumenti di crescita. Grazie infinite quindi a Stefano Fusi e a tutte le meravigliose anime intervenute!! Alberto J.

Buon giorno Stefano, è stata una bella serata... intensa...  ho già iniziato ad utilizzare i messaggi delle carte... anche se prima arrivano le visioni/messaggi... poi, stranamente (?!?) arrivano le carte, esattamente quelle..... magiche... Grazie infinite per tutto il vostro lavoro... era questo che stavo cercando... e magicamente (ancora?!?) sono arrivate. Faranno parte della mia vita e di tante persone che ne sapranno gustare i messaggi, integrandoli nel proprio monto, nel proprio cuore... sarà un vero onore essere un canale luminoso in cui i messaggi prenderanno voce. Simonetta C.

Sono molto contenta di aver partecipato a questo seminario, di aver condiviso la splendida energia che c'era e ringrazio per tutto ciò che ho ricevuto dagli altri...è stata una bella e profonda esperienza. Ivana R.

Ieri è stata una giornata intensa… intensa di tutto: emozione, vita, verità, persone, accoglienza… ora mi sento felice di aver condiviso grazie alle tue carte! Stefania B. 

Bellissimo!! L'energia che mi hanno dato le carte si è unita alla grande energia che ognuno di noi ha saputo dare e che continuo a percepire!!  Grazie a tutti!! Grande Stefano!!!  Namastè. Mariangela C.

Bellissima esperienza, grazie! Cinzia C.

È stato un piacevole incontro quello di ieri. Armonia e amore hanno accompagnato l ' intera giornata... gli occhi di ognuno di noi brillavano di luce e gioia.....quanta bellezza!! Agata Z. 

 

 

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