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Wild experience

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Wild experience porta a contatto con la natura e di fronte a se stessi e alle proprie relazioni con il mondo.

 

Anche in Italia, ci sono luoghi magnifici in cui la natura è selvaggia. A meno di due ore dalla città, ci si può misurare con se stessi facendo esperienza della wilderness. Che è “sia una condizione geografica che uno stato d’animo, come disse il grande conservazionista americano John Muir. È uno stato d’animo di libertà, sicurezza, contatto intimo con se stessi, di distensione e felicità. È quella sensazione di levità, leggerezza e completezza che dà l’essere riusciti a vincere paure e incertezze, mettendosi in gioco per ritrovare il proprio posto nel mondo. Che è prima di tutto natura, anche se ci ostiniamo a vedere solo le macchine e tutto ciò che è programmabile e definibile.

La natura invece non è né programmabile né definibile. Non è nemica, è la nostra fonte di vita e nostra indispensabile compagna di vita. Per rispettarla, occorre conoscerla e viverla. E scoprire che possiamo finalmente specchiarci in essa, ritrovando la nostra natura profonda interiore. Che è forte, libera, appassionata, coraggiosa.

Wild experience visita questi luoghi selvaggi andandoci a piedi, in piccoli gruppi di dieci persone al massimo, con una guida esperta del luogo che è semplicemente un facilitatore. Si pernotta se possibile all’aperto, non si usano cartine ma si va senza rischi su percorsi collaudati, a un ritmo di cammino tranquillo su percorsi brevi e facili anche se insoliti. Non è quindi  né sopravvivenza, né orientamento, né trekking, né ecoturismo o turismo naturalistico, e non è riservato ai camminatori collaudatissimi o agli alpinisti. Tuttavia, la natura dei luoghi isolati e impervi in cui si va richiede attenzione, impegno, un minimo di allenamento preparatorio e adattabilità a condizioni avverse (maltempo, scomodità) o impreviste.

Wild experience porta a esplorare la natura e contemporaneamente è un viaggio all’interno di se stessi. Fa vivere esperienze semplici quanto forti: la notte all’aperto sotto le stelle, o nella caverna con il fuoco, l’alba e il crepuscolo, la camminata fuori dai sentieri e sui torrenti, la solitudine e la ricerca della purificazione. Mette faccia a faccia con se stessi: paure, attese, desideri, bisogni emergono da questa che è una vera e propria “meditazione attiva”. Che rende più forti e libera dalle abitudini che ci frenano.

Wild experience cambia concretamente la visione del mondo. Fa vivere esperienze adatte ai giorni nostri, ma che appartengono ai popoli antichi e ai Nativi di tutto il mondo: il pellegrinaggio spirituale; la ricerca della visione dei nativi americani e dei mistici di tutto il mondo; il Walkabout degli Aborigeni australiani (il cammino spirituale lungo le Vie dei Canti); l’esperienza della propria energia con il Qi Gong, l’antica arte cinese dell’energia, e il Tantra, lo Yoga dell’esperienza energetica spontanea e sensoriale; con la bioenergetica occidentale.

Sono esperienze che trasformano: ci fanno sentire con certezza di essere parte di un universo vivente, accogliente e ospitale, più grande di noi, in cui siamo immersi, fatto di una rete luminosa di relazioni. Sentirsi nell’anima del mondo ci risana, rigenera e ricarica.

 

Come avviene Wild experience

Wild experience non è un trekking né una gita organizzata. Non ci sono programmi precisi; ciò che avviene dipende dalla situazione, dalle persone, dal tempo atmosferico, da altre condizioni.

Anche se l’esperienza può avvenire con tutte le condizioni atmosferiche,  in alcuni casi, secondo la natura del luogo, può dover essere rimandata anche il giorno stesso, esattamente come ogni escursione o arrampicata.

L’accompagnatore-guida non è responsabile della salute e dell’incolumità dei partecipanti, i quali devono per iscritto rinunciare a qualsiasi richiesta del genere. Le persone che partecipano lo fanno sotto la propria completa responsabilità: è un viaggio individuale anche se fatto con altre persone.

Per partecipare occorre prima partecipare a un incontro preparatorio.

L’esperienza si svolge nella natura, in luoghi poco conosciuti. Si dorme all’aperto, in rifugi di fortuna o in tende.

Che cosa succede

Si sperimentano il contatto diretto con la natura: pratiche di “ecologia profonda” come giochi, esercizi ed esperienze per risvegliare la sensibilità naturale; la ritualità spontanea; la camminata dell’attenzione ed altre ancora, secondo la particolare natura del luogo, del momento e del periodo dell’anno, e secondo l’energia dei partecipanti.

Sono esperienze di vario genere, ma tutte hanno in comune la semplicità: partono tutte dall’ascolto del respiro, del  corpo, del movimento, e dall’osservazione e imitazione delle forme, dei moti e delle trasformazioni degli elementi naturali e degli esseri viventi, con cui si entra in relazione attraverso l’apertura sensoriale ed emozionale.

Alcune di queste pratiche sgorgano da vie spirituali e da pratiche di popoli che vivono ancora in connessione con la natura e coltivano l’esperienza diretta del sacro.

Queste pratiche ed esperienze non sono insegnamenti: è la natura stessa a insegnare qualcosa di unico e a dare messaggi chiari e forti, quando ci si trova contatto profondo con lei e con se stessi. Quelli che vengono forniti dai conduttori-facilitatori sono istruzioni e suggerimenti, non prescrizioni. Sono giochi, esplorazioni che ti aiutano a ricordare il nostro legame indissolubile con la natura attraverso le sensibilità naturali. Non sono mappe da studiare, ma solo indicazioni di direzione. Non sono tecniche, anche se in alcuni casi utilizzano spunti da tecniche energetiche e pratiche sciamaniche; ma non sono indicazioni rigide, sono modi per aprirsi alla contemplazione, che in quanto tale non ha alcun fine preciso. Fanno vedere come aprire la porta, dov’è la chiave che non si trovava più per essere in relazione piena con il mondo, ma non dicono poi dove si deve andare.

La contemplazione non è concentrarsi o tendere a un risultato, non è dover essere o dover andare da qualche parte, è essere quello che si è e dove si è. Il suo impulso sorge non dall’intenzionalità ma dall’intento. Non dalla volontà ma dalla libertà. È un’apertura spontanea della mente.

Sono semi di consapevolezza che aiutano a ritrovare la naturalezza e la salute.

Sono spiragli per riaprire il cuore, la mente e il corpo, affidandosi alla forza e alla saggezza della natura.

 Per sapere quando avvengono le esperienze e come si partecipa: 333 3481427, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.