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Conoscersi attraverso il movimento - il metodo Feldenkrais

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CONOSCERSI ATTRAVERSO IL MOVIMENTO

Il metodo Feldenkrais: una ginnastica dolce che regala benessere e aiuta a  diventare più agili e flessibili

Di Stefano Fusi

Consulenza di Angela Luppolo, fisioterapista e insegnante di metodo Feldenkrais

                   

Muoversi vuol dire apprendere, fin dalla nascita. È il principio su cui si basa il metodo Feldenkrais, una tecnica di ginnastica dolce che, agendo sul corpo, regala un pieno benessere e una nuova consapevolezza di sé e aiuta a sconfiggere e prevenire diversi disturbi della colonna. Il fisico israeliano Moshe Feldenkrais, che la ideò negli anni 40, partì dall’intuizione che esiste una profonda connessione tra movimento, sentimento, sensazioni e pensiero. Una relazione oggi confermata da diversi studi e da discipline come la psicosomatica e la psiconeuroimmunologia. Secondo lo studioso è proprio attraverso il movimento e i sensi che si inizia ad apprendere da piccolissimi (in termini tecnici si chiama “fase sensomotoria” dello sviluppo psicomotorio), mentre coscienza e intelligenza si formano solo in seguito. Questa interazione tra la sfera cosciente e quella fisica, presenti in ciascuno, continua per tutta la vita ed è all’origine di ogni personalità. Per conoscere il mondo e se stessi non basta l’intelletto: servono anche i sensi e la consapevolezza di come ci si muove nello spazio, e l’elaborazione di tutti questi dati in una sintesi organica.

La saggezza del corpo

Il corpo è un diario: i suoi movimenti e posizioni registrano le emozioni. Per esempio, abbracciare le persone care, sfuggire uno sguardo ostile, piegare la schiena o trattenere il respiro di fronte a un senso di minaccia… sono tutte situazioni emotive che portano a muoversi in un modo particolare, che rimane inscritto nel corpo come un programma inconscio, soprattutto se si ripete spesso. È così che si sviluppano tante reazioni emotive e posture che non fanno affatto parte della propria vera natura, come magari si è portati a credere, ma sono solo schemi acquisiti, spesso inadeguati o, addirittura, dannosi. Accade di frequente, infatti, che diventino una gabbia che costringe il corpo e impedisce di utilizzare al meglio le risorse di ciascuno. La grande scoperta di Feldenkrais consiste proprio in questo: grazie a semplici esercizi fisici è possibile eliminare le abitudini scorrette e percepire così parti del proprio corpo che normalmente non si considerano. Ma anche modificare posture sbagliate, sciogliere tensioni e sbloccare stress e ansia. Lavorando sul corpo, infatti, si regalano notevoli benefici anche alla mente. Rispetto alle emozioni, facilmente fraintese dalla coscienza, il movimento ha ritmi d’espressione più “lenti” ed è collegato alla parte più intima e istintiva di ciascuno: per questo è più malleabile ed è più facile da modificare. Insieme alla mente, alle sensazioni, al temperamento, all’influsso dell’ambiente e alle esperienze affettive e intellettive, il movimento è un elemento essenziale che forma una personalità davvero completa e armoniosa.

Più consapevoli e leggeri

Secondo Feldenkrais il corpo si ristruttura continuamente ed è sempre pronto ad accogliere nuove informazioni per essere più efficiente. Il suo metodo si basa su movimenti estremamente insoliti, in modo da costringere chi li esegue a esplorare inediti aspetti di se stessi, “dimenticati” magari da anni, e arricchire le proprie posture. Non esiste un modo giusto o sbagliato di fare gli esercizi: lo scopo non è avere un corpo perfetto, bensì essere più coscienti di se stessi e migliorare il rapporto con il proprio corpo e stare bene con gli altri. Eseguendo questi gesti, si inviano precisi messaggi al sistema nervoso, che a sua volta trasmette nuovi stimoli ai muscoli e alla mente. Dopo una sessione di esercizi, il corpo si sente più sciolto, leggero e forte perché scopre come muoversi in modo libero e armonico, eliminando gli sforzi inutili. I benefici, poi, sono anche psicologici: ci si sente più sereni, distesi, sicuri.

Per il benessere di ossa e articolazioni

I movimenti basilari del metodo Feldenkrais sono tre: estensione, flessione e rotazione. Si lavora molto sulle articolazioni, che sono considerate gli “snodi” del nostro rapporto con il mondo, i punti chiave del benessere e della fluidità del movimento. Le articolazioni, infatti, collegano braccia, gambe, mani, piedi, testa e tutte le parti del corpo con cui entrano in relazione, al mondo. Molta attenzione viene portata anche allo scheletro e alla colonna vertebrale. Le ossa sono la struttura più profonda e di solito “rimossa” dalla nostra coscienza, l’elemento più solido che regge e fa muovere il nostro organismo, prima ancora dei muscoli. Prenderne coscienza è un esercizio raffinato, che si avvicina a quello della meditazione tibetana che porta a sentire e visualizzare lo scheletro.   

Esercizi di percezione

Eseguendo gli esercizi con calma e lentezza è possibile cogliere tutti i dettagli dei propri movimenti, analizzare le sensazioni ricevute, sentire la differenza tra i gesti abituali e quelli nuovi. È la grande opportunità che offre il metodo Feldenkrais: piano piano, il proprio corpo diventa un terreno di scoperta continua, imparando, per esempio, a sentire le diversità di postura fra il lato destro e quello sinistro del corpo. Alcuni suggerimenti?

-          Intrecciare le mani in modo inusuale.

-          Dondolarsi in posizione eretta, spostando il peso del corpo fra i talloni e le punte dei piedi per sentire l’appoggio e il radicamento al suolo.

-          Sdraiati, guardarsi il dorso e il palmo delle mani in modo alternato, avvicinando e allontanando queste ultime dal volto molto lentamente.

-          Sempre sdraiati, ruotare i piedi appoggiando al suolo, alternatamente, il tallone e la punta.

-       In piedi o sdraiati, girarsi leggermente da una parte con una mano sulla testa (per sentire il collegamento fra questa e i piedi), immaginando di muoversi verso il lato opposto. Questo esercizio innesta una sorta di “cortocircuito” mentale: un’esperienza insolita che aiuta la mente a “staccare” da ogni pensiero razionale e schema precostituito.

A lezione da soli o in gruppo

Il metodo Feldenkrais lo si può apprendere in gruppo o singolarmente, in cicli di lezioni collettive, che mirano a conoscersi attraverso il movimento, seminari e lezioni individuali. La durata è, in ogni caso, di circa un’ora, l’abbigliamento deve essere comodo.

l Nelle sessioni di gruppo gli esercizi vengono fatti a terra, su un materassino. L’insegnante invita ad ascoltare il proprio corpo richiamando l’attenzione su gesti anche minimi e suggerendone di nuovi, semplici e lenti. L’importante è svolgerli con calma e senza aspettative, come bambini che si esplorano per conoscersi. Alzare e abbassare busto, braccia o gambe, ruotare la testa, avvicinare e allontanare parti del corpo, camminare, alzarsi, ondeggiare, sono tutti movimenti che aiutano a indagare il proprio rapporto con la gravità, lo spazio e lo sforzo fisico. Alcune sequenze, poi, servono a percepire la simmetria del corpo e la sua perpendicolarità rispetto al suolo, altre puntano l’attenzione sulla postura delle spalle, la posizione, il movimento e il peso di ogni singola articolazione. Ogni gesto va fatto in modo sciolto e naturale, utilizzando solo le energie necessarie, senza sforzi. Durante una lezione, specie all’inizio, può capitare di sentirsi goffi, nel muoversi in modo diverso dal solito. Un disagio che, però, subito sparisce perchè ogni movimento (e ogni abitudine) è solo un adattamento provvisorio e acquisito. Il corpo ha molte più possibilità di esprimersi di quelle che siamo soliti usare e diamo per scontate. Si tratta, dunque, di un lavoro di scoperta, delicato ma molto efficace. E divertente: secondo Feldenkrais non si impara con fatica, ma grazie al piacere e alla sorpresa. Il senso del dovere fa perdere vitalità ed elasticità, il gioco invece aiuta a sperimentare.

Le lezioni individuali, chiamate anche “integrazioni funzionali”, si svolgono in modo diverso. La persona, sdraiata su un lettino da massaggio, viene guidata alla scoperta di se stessa dall’insegnante attraverso il tocco, il contatto delle mani. L’obiettivo è far percepire il collegamento tra le diverse parti del corpo. Per esempio, muovere un braccio e contemporaneamente spostare le gambe, fa capire come un movimento minimo, in una zona remota, riesce a coinvolgere tutto l’organismo. La seduta individuale è studiata per rispondere agli specifici bisogni di ogni singola persona.

Un check-up naturale per scoprire le disarmonie

La ginnastica Feldenkrais aiuta anche a scoprire quanto il corpo è “squilibrato” da posture e movimenti scorretti. Come? Con un esercizio semplicissimo, un “chek-up” naturale che rivela lo stato delle disarmonie, soprattutto a livello di spalle, gomiti e costole.

Supina su un materassino o un tappeto, divarica leggermente gambe e braccia in modo da formare una X con il corpo. Chiudi gli occhi e soffermati sulle parti in contatto col suolo. Fa attenzione al modo in cui i talloni giacciono a terra, se la pressione e l’appoggio sono uguali per entrambi. Procedi allo stesso modo con i polpacci, le parti posteriori delle ginocchia, le giunture delle gambe, le costole e le scapole. Esamina le rispettive distanze fra le spalle, i gomiti, i polsi e il pavimento. Scoprirai che in questa posizione i gomiti non toccano il suolo, mentre le braccia non riposano a terra ed è addirittura difficile mantenerle in questa posizione a lungo. Sono dati che nella loro semplicità rivelano una verità fondamentale: normalmente il corpo viene usato in modo scomodo e poco “economico”, ed è solo dedicandogli più attenzioni che possiamo aiutarlo a stare meglio.

Stop al mal di schiena

Sintomo di una disarmonia di posture che riflette una profonda insicurezza emotiva, il mal di schiena è un problema su cui la ginnastica Feldenkrais può fare moltissimo. Chi non riesce a “reggere” i compiti e le responsabilità della vita, o i traumi subiti, infatti, tende a irrigidirsi assumendo una posizione tesa e piegata su se stessa, per proteggersi dal mondo. Ma la schiena è una zona del corpo delicata e preziosa: tiene l’organismo collegato attraverso il sistema nervoso centrale, ospita la colonna vertebrale,  risponde alla forza di gravità e protegge gli organi interni. Sbloccandola e mettendola in movimento le si assicura benessere e si riescono a prevenire molti disturbi. In particolare, il metodo prevede molti esercizi dedicati alla colonna, al suo allineamento e alla sua flessibilità. Ma, attenzione, tenere la schiena dritta in modo innaturale è sbagliato: niente di più dannoso del vecchio motto “pancia in dentro, petto in fuori”! Questa posizione spinge alla rigidità e a tensioni inutili e dannose. Viceversa, anche piegarla eccessivamente è un errore. La schiena deve assumere una postura naturale, forte ed elastica.

Sedersi nel modo giusto

Per Feldenkrais la salute è uno stato dinamico. I suoi esercizi servono anche a ritrovare un equilibrio dopo traumi o malattie, ai quali il corpo reagisce con schemi motori che vanno corretti. Ma il suo metodo non è una terapia, pur se è utile a prevenire diversi disturbi, e aiuta a risolverli. Non agisce sui sintomi, che vede come riflesso di schemi di comportamento consolidati o di traumi. Prima di tutto aiuta a conoscere e sbloccare gli schemi di movimento, proponendo movimenti e posture alternativi. Per esempio, nel modo di sedersi, ahinoi così importante in questa epoca di lavoro e vita sedentari: una delle esperienze proposte è quella di imparare a “camminare” sulla sedia, e a sedersi, sugli ischi, le piccole ossa rotonde che sono al centro delle natiche. Così la postura della schiena diventa naturalmente più diritta e corretta, mentre normalmente tendiamo a sederci con il bacino e la schiena piegati, appoggiandoci quasi all’osso sacro.

A chi è utile

Il metodo Feldenkrais è prezioso per professionisti che lavorano con il corpo e l’espressività: sportivi e ballerini (prestazioni più elevate, prevenzione dei disturbi articolari e muscolari), attori, musicisti e cantanti, artisti. Ne traggono vantaggio nella professione anche i terapisti (fisioterapisti, geriatri, psicoterapeuti, psicomotricisti), gli insegnanti o chi lavora con i disabili, perché il metodo aiuta a entrare in sintonia con il paziente, “leggerne” e interpretarne i bisogni, sbloccarne le tensioni in modo dolce, senza dover entrare in una relazione terapeutica verbale.

Ma lo può imparare e usare chiunque voglia allargare le proprie conoscenze e perfezionare il proprio portamento, l’orientamento nello spazio, la percezione di se stesso, la respirazione, le relazioni con gli altri e la fiducia in se stesso. Non ha controindicazioni: va bene anche agli anziani, per alcuni dei quali la ginnastica “classica” può essere controproducente, ai disabili, ai bambini e a chi ha dolori o limitazioni nei movimenti del corpo, a chi è stressato o fa lavori ripetitivi in posizioni fisse e sbilanciate.

Moshe Feldenkrais

Nato nel 1904 in Russia, poi trasferitosi in Israele dove morì nel 1984, Moshe Feldenkrais, dopo una vita avventurosa e movimentata (era fisico nucleare e cintura nera di Judo), a causa di un incidente rischiò di finire sulla sedia a rotelle. Fu questa disgrazia personale a spingerlo a studiare una soluzione che, in alternativa all’intervento chirurgico che allora aveva solo il 50 per cento delle possibilità di riuscita, poteva ridargli la completa funzionalità delle gambe. Feldenkrais non si arrese, studiò anatomia, chinesiologia e fisiologia, affiancando queste sue nuove conoscenze alle sue competenze in meccanica, fisica, ingegneria e arti marziali. Costretto all’immobilità forzata, cominciò a mettere in pratica le sue ricerche, cercando di muoversi ed esplorare i minimi movimenti che riusciva a compiere. In questo modo riuscì a recuperare quasi del tutto l’uso di un ginocchio e tornò a camminare. Il resto della sua vita la dedicò a insegnare il metodo a cui diede il suo nome. Tra i suoi allievi ci sono stati personaggi del calibro di David Ben Gurion, fondatore dello stato d’Israele, l’antropologa Margaret Mead e il direttore d’orchestra Leonard Bernstein. Oggi la ginnastica Feldenkrais è diffusa in tutto il mondo.

A chi rivolgersi

Gli istruttori di metodo Feldenkrais devono aver conseguito uno specifico diploma, dopo una formazione quadriennale, a cui seguono tirocini professionali. La maggior parte degli insegnanti sono laureati in Scienze Motorie (fisioterapisti, psicomotricisti, insegnanti di ginnastica). Per conoscere i nominativi di quelli che operano nella propria città, basta guardare sul sito dell’AIIMF - Associazione Italiana Insegnanti Metodo Feldenkrais: www.feldenkrais.it.

 

Per saperne di più:

I libri di Moshe Feldenkrais:

Il corpo e il comportamento maturo, Astrolabio.

Conoscersi attraverso il movimento, Celuc

Il metodo Feldenkrais - conoscere se stessi attraverso il movimento, Red.

Sul metodo:

Ruthy Alon, Guida pratica al metodo Feldenkrais, Red.

 

"Quello che mi interessa ottenere non è la flessibilità del corpo, ma quella della mente"

"Il movimento è vita. Senza movimento la vita è impensabile"

“L’impossibile diventa possibile; il difficile facile; il facile piacevole”

“Se sai quello che fai puoi fare quello che vuoi”

Moshe Feldenkrais